AGGIORNAMENTO – Il sindaco sperlongano, nonché ex presidente della provincia, Armando Cusani subito a processo insieme agli altri indagati arrestati nell’ambito dell’inchiesta denominata “Tiberio”.
E’ quanto deciso dal gip del Tribunale di Latina Giuseppe Cario, in accoglimento della richiesta di giudizio immediato avanzata dal pm Valerio De Luca. Cusani e gli altri soggetti colpiti dai provvedimenti di custodia cautelare piovuti con l’inchiesta avviati alla sbarra, dunque. Intanto, dal tribunale del capoluogo hanno fissato la data della prima udienza: si terrà il 16 maggio.
Oltre a Cusani, andranno a processo l’imprenditore di Priverno Nicola Volpe, il funzionario comunale Isidoro Masi, di Maenza, l’altro funzionario comunale Masimo Pacini, capitolino, il funzionario Gian Pietro De Biaggio, di Latina, il fondano Andrea Fabrizio e il napoletano Antonio Avellino.
Verso lo stralcio e pronti dunque a procedere per via ordinaria gli altri indagati, quelli lasciati a piede libero una volta scattata l’“operazione Tiberio”, incentrata sui reati di turbativa d’asta e corruzione.
Nel frattempo lo stesso gip che ha optato per il giudizio immediato nei confronti dei principali indagati, il dottor Cario, accogliendo le istanze della difesa ha disposto la remissione in libertà dell’imprenditore di Nettuno Mauro Ferrazzano, fino a prima costretto agli arresti domiciliari.
Inizialmente avvalsosi della facoltà di non rispondere, l’imprenditore ha poi deciso di patteggiare, offrendo contestualmente nuovi elementi all’inchiesta. Escluso dal giudizio immediato, dunque, come pure la romana Alessandra Bianchi, la cui posizione è stata stralciata.