A distanza di qualche giorno dalle note polemiche sulla statalizzazione della scuola materna di Borgo Carso la presidenza delle Acli provinciali di Latina, guidata da Maurizio Scarsella, sente il dovere di aprire una riflessione pubblica come contributo per la comunità del territorio. La vicenda ha sicuramente sollecitato la sensibilità delle famiglie ma anche delle posizioni politiche e ideologiche movimentando, certamente in buona fede, il dibattito. “Si tratta dell’essenza della democrazia – sottolinea Maurizio Scarsella – ma è necessario che non ci si irrigidisca su posizione guelfe e ghibelline che sono fuori luogo oltre che fuori tempo.
L’APPELLO Facciamo un appello quindi all’amministrazione comunale, ai rappresentanti della comunità di Borgo Carso e a quelli ecclesiali perché tornano a discutere essendo certi che non esistano punti di non ritorno almeno che questi non siano volontari”. Le Acli sono di parte, essendo componenti della comunità cristiana di questo territorio dal 1946, da quando esiste quella scuola. “Tuttavia – spiega il direttore provinciale Nicola Tavoletta – hanno nel proprio Dna la fedeltà alla democrazia che è rappresentata dall’istituzione comunale.
IL CONFRONTO NECESSARIO CON IL SOCIALE Occorre però ritrovare l’armonia sociale. Nessuno ha sbagliato su Borgo Carso ma occorre avviare un confronto costruttivo con le Acli che restano a disposizione nel ruolo di sostegno agli amministratori locali che devono tornare ad ascoltare le istanze del territorio”. L’importanza delle strutture cattoliche nella società, peraltro, non emerge solo dalle istanze del territorio ma anche dai continui bandi emessi dalla Regione Lazio che finanzia le strutture parrocchiali ritenute centri culturali, sociali e sportivi importanti. Le leggi regionali 13 del 2001 e 260 del 2003 continuano a sostenere l’efficacia dei sistemi parrocchiali e se questi indirizzi venissero disattesi si vivrebbe una controversa incoerenza amministrativa.