A Itri l’integrazione sociale passa attraverso la riscoperta di antichi frantoi

L’integrazione sociale a Itri passa attraverso varie iniziative nelle quali si uniscono le forze per raggiungere un risultato comune.

Nell’ambito del progetto Sprar – Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati – il piccolo comune aurunco è riuscito a realizzare un progetto che ha come obiettivo ultimo la riscoperta di percorsi storici. Un lavoro che si sta svolgendo di concerto tra il Comune, il laboratorio dell’olio e dell’oliva “CoUlture”, gli immigrati ospiti a Itri, i proprietari di siti dismessi e i cittadini che vogliono prestare la propria opera. Un’idea volta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza storica e culturale che questi siti hanno per la città e un invito a partecipare per sentirsi parte attiva in un processo di riscoperta di antichi valori anche attraverso la valorizzazione di reperti storici.


Proprio in questi giorni nell’ambito dell’iniziativa finalizzata alla “pulizia di siti archeologici” il gruppo di lavoro si sta impegnando nella pulizia e nella ristrutturazione di vecchi frantoi. E Itri, secondo uno studio realizzato da Paolo Arzano, conta ben 100 frantoi.

L’idea più ambiziosa è di riuscire a costruire un Percorso di antichi frantoi.

Il “Montano”, così viene chiamato in dialetto itrano il frantoio, è legato a doppio filo con la storia e la cultura locale. Le olive, l’olio sono da sempre sostanziali per l’economia locale. E il giornalista Orazio La Rocca ha messo a disposizione il suo antico frantoio situato dietro la piazza di Santa Maria Maggiore per dare l’avvio a quella riscoperta che consentirà di conseguire il risultato ultimo di dare vita ad un “percorso”.

Insieme i ragazzi del progetto Sprar, coordinati da Rino Soprano, lo stesso giornalista e un operatore agricolo hanno lavorato duramente per riportare al suo antico splendore il “Montano”.

Domani si terrà l’ultima tappa dell’intervento, quella nel corso della quale verrà valutato il tipo di illuminazione utile a dare risalto al sito.

Il progetto nasce da un’idea del laboratorio “CoUlture” che si propone di mettere in relazione diversi soggetti per perseguire obiettivi che vedono le olive e l’olio come l’impulso utile a rigenerare e, quindi, far crescere il territorio.

 

A PAGINA 2 – “PROGETTI E FINALITA’ DEL LABORATORIO ‘COULTURE’”

A PAGINA 3 – LE FOTO DEL FRANTOIO RISTRUTTURATO