Non ha solo perso tre dita di un piede e non ha solo riportato gravi danni estetici e alla deambulazione. La bimba, nata il 17 dicembre 2014 all’ospedale di Fondi e subito dopo il parto immersa per errore, durante il primo bagnetto, in acqua bollente, ha riportato lesioni profonde all’apparato genitale, non potrà diventare mamma e ha il 50% delle probabilità di contrarre melanomi. Questo quanto emerso dalla consulenza compiuta, per conto dei familiari della piccola, dalla dottoressa Daniela Lucidi.
Abbastanza per spingere la mamma e la sorellina della bimba a decidere di costituirsi parte civile nel processo all’infermiera G.V., 47 anni, di San Cosma e Damiano, accusata di essere responsabile di quel dramma, imputata per lesioni colpose. La costituzione è stata depositata dagli avvocati Roberto e Benedetto Guglielmo, che hanno chiesto anche la citazione dell’Asl come responsabile civile, e il processo avrà inizio, davanti al Tribunale di Latina il prossimo 5 aprile. Le due hanno chiesto, a titolo di provvisionale, 150mila euro a testa.
Il papà della vittima si sta invece preparando a un giudizio civile. Il danno subito dalla bambina è stato stimato in circa un milione di euro.
Sono intanto in corso le trattative con l’assicurazione, che potrebbero portare a un accordo e a risolvere subito il problema per i familiari della bimba, una famiglia di origine romena, residente a Fondi, senza dover attendere i tempi lunghi della giustizia, considerando anche che la piccola ha bisogno di cure costose.