Ieri, i poliziotti del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Terracina , in collaborazione con i colleghi del Commissariato di Chiusi-Chianciano Terme, hanno eseguito la misura cautelare degli arresti domiciliari, disposta dal GIP del Tribunale di Siena su richiesta del Pubblico Ministero dott. ssa Menicucci, che ha coordinato le indagini svolte dalla Polizia nei confronti di un italiano di 39 anni di origini campane ma residente a Terracina per minacce e aggressione nei confronti della ex compagna.
LA VICENDA La vittima, una donna di 45 anni residente nella zona della Valdichiana, dopo aver sopportato per un lungo periodo di tempo, le reazioni eccessive del compagno che si dimostrava, immotivatamente, morbosamente geloso nei suoi confronti, ha chiesto prima aiuto ad un’associazione locale che tutela e supporta le donne vittime di violenze e poi, dato il perdurare delle continue minacce e aggressioni anche fisiche da parte dell’uomo, aggravatesi negli ultimi mesi, ha deciso di rivolgersi alla Polizia. Dalle indagini complesse immediatamente da parte degli investigatori della Polizia di Stato è emerso che il 39enne non solo minacciava ed offendeva continuamente la compagna, colpendola anche con calci e pugni, ma riversava talvolta le aggressioni verbali e le offese anche nei confronti degli amici della donna, sia maschi che femmine, compreso il suo ex marito.
La vittima, era quotidianamente tempestata di sue telefonate e sms, anche cento in un giorno, e lui la pedinandola e la seguiva anche sul luogo di lavoro impedendole di condurre una vita normale.
La situazione è poi precipitata lo scorso mese di dicembre, quando la donna ha deciso di interrompere definitivamente la relazione con l’uomo, che non rassegnandosi all’idea di perderla, ha minacciato di ucciderla o di suicidarsi. Ora, consapevole che la scelta di denunciare i fatti alla Polizia è stata quella giusta, la vittima non sarà più costretta a farsi accompagnare da qualcuno per uscire di casa, anche se ci vorrà del tempo per ritrovare la serenità e sopravvivere all’ansia e alla paura. Oltre alla misura degli arresti domiciliari è stato disposto l’assoluto divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con la persona offesa