Ancora un rinvio, l’ennesimo, nel processo sulla vecchia centrale elettrica di Giancos, a Ponza, o meglio sui presunti ritardi relativi all’indizione di una gara per la nuova centrale e i conseguenti, seppur sempre presunti, danni che sarebbero stati perpetrati ai danni dell’attività della società nautica di Vincenzo Mazzella. Davanti al Tribunale di Latina doveva iniziare l’istruttoria, sono giunti nel capoluogo pontino 13 testimoni e gli stessi imputati, tra cui il sindaco Piero Vigorelli. Ma a breve andrà in pensione il magistrato che presiede il collegio giudicante, Nicola Iansiti, e le testimonianze dovranno così essere rese davanti a chi prenderà il suo posto, non avendo accettato le difese il rinnovo dell’istruttoria mediante la sola lettura degli atti. Il Tribunale non ha così potuto fare altro che rinviare l’udienza al prossimo 18 luglio.
Imputati il sindaco di Ponza, Piero Vigorelli, il suo vice Giosuè Coppa, difesi dall’avvocato Vincenzo Macari, e i manager Sep Silverio, Giorgio e Monica Vitiello, difesi dall’avvocato Giuseppe Ammendola. Le contestazioni nei loro confronti, accusati di violazione delle norme in materia ambientale, fanno riferimento alle autorizzazioni per l’accensione della centrale elettrica dal primo novembre 2012 all’11 aprile del 2013, quando questa però non aveva più l’autorizzazione, revocata il 14 dicembre 2011 della Provincia di Latina. Inoltre ipotizzata, a carico del primo cittadino, l’omissione di atti d’ufficio, per i ritardi nell’indizione di una gara per la realizzazione di una nuova centrale.
Risultano parti offese, oltre a Vincenzo Mazzella, confinante con la centrale e costituitosi parte civile, la Regione Lazio e la Provincia.