Escluso dall’attività perché ostacolava il socio. E’ la decisione, che probabilmente farà giurisprudenza, emessa oggi dal giudice Ovallesco presso il Tribunale di Cassino a favore di un ristoratore di Formia. Difeso e rappresentato dall’avvocato Cosmo Leccese, il legale ha dimostrato come il socio “occulto”, presente solo nominativamente nella compagine sociale ma di fatto estraneo alla vita dell’azienda, ostacolava la gestione ordinaria così da compromettere il buon andamento dell’attività di ristorazione che rischiava la totale paralisi, nonostante gli sforzi personali del titolare.

Prodotta ed acquisita tutta la documentazione a supporto, il legale ha pertanto chiesto al Tribunale di provvedere in via interdittale per l’esclusione e dopo una ampia discussione e disamina dei documenti è giunto a fine udienza il provvedimento salvavita.
Grande la soddisfazione del legale dell’amministratore non solo per l’esito del giudizio, ma soprattutto per la peculiarità del precedente giurisprudenziale che il Tribunale di Cassino ha inteso seguire sulla base di un procedimento in rito particolare, “degno – ha commentato l’avvocato – delle migliori sezioni specializzate delle imprese”.