“Don’t touch”, fissato l’appello per capi e gregari

Secondo round per gli imputati in “Don’t touch”. Il 14 aprile prossimo, in Corte d’Appello a Roma, si aprirà il processo di secondo grado per presunti capi, soldati e gregari di quella che gli inquirenti ritengono una nuova associazione per delinquere messa in piedi dalla criminalità rom a Latina. Un’udienza per cui a breve, dalla capitale, dovrebbero partire le notifiche agli interessati.

Secondo gli inquirenti, dall’inchiesta “Don’t touch” è emersa un’organizzazione criminale dedita da anni alle estorsioni, all’usura e allo spaccio di droga, con ampia disponibilità di armi e capaci di investire i proventi delle attività illecite in attività imprenditoriali.


Nel processo principale scaturito da tali indagini, quello che approda ora in appello, il Tribunale di Latina ha condannato nove imputati a un totale di 41 anni e mezzo di reclusione: 11 anni al presunto capo, Costantino Cha Cha Di Silvio, 3 anni e 4 mesi a Gianluca Tuma, 5 anni ad Angelo Morelli, 2 anni e mezzo a Riccardo Pasini, 2 anni e mezzo al carabiniere Fabio Di Lorenzo, di Aprilia, 6 anni a Davide Giordani,  2 anni e 2 mesi ad Alejandro Bortolin, e 4 anni e mezzo ai romeni accusati dei furti nelle ville, Ionut Necula e Alexander Prendi.

Se dovesse essere confermata anche l’associazione per delinquere delineata in “Don’t touch”, sarebbe la seconda, dopo “Caronte”, ad essere stata messa su dai rom nel capoluogo pontino.