Un sit-in nel cuore del Mof per chiedere maggiori tutele e diritti per i lavoratori di una delle aziende dell’universo di viale Piemonte.
E’ stato organizzato per giovedì dalla Uiltucs-Uil di Latina, pronta a manifestare all’esterno della “Millennium”, società della famiglia Peppe contro cui dal sindacato si scagliano senza mezzi termini: “Un vero e proprio ‘lager’ del lavoro dove il rispetto dei contratti diventa un miraggio, con contorni di elusione sulle regole principali della tassazione”, scrivono dalla segretaria provinciale. Da dove, nell’anticipare quello che, dicono, sarà un vero e proprio sciopero, denunciano anche una sorta di epurazione: un dipendente, padre di due bambine, messo alla porta non appena avvicinatosi al sindacato.

“Come Uiltucs Latina abbiamo incontrato alcuni lavoratori della società nel mese di dicembre, i quali hanno ritenuto opportuno farsi assistere ed iscriversi al nostro sindacato”, ricostruisce il segretario Gianfranco Cartisano. “In quel momento stesso è partito un vero incubo per quelle maestranze, un lavoratore viene subito cacciato licenziato senza motivo il 31 dicembre, iniziano una serie di missive senza alcun riscontro”. Fino a spingere l’organizzazione sindacale ad organizzare la manifestazione di protesta per metà settimana.
Uno stato di agitazione legato alle “tantissime criticità che quotidianamente vengono consumate all’interno della società”, e in particolare alla mancanza di risposte in merito a un’altra questione ritenuta grave da Uiltucs, pronta a farsi avanti dinanzi gli organi competenti: “Avviene che i primi giorni del mese la busta paga part time viene consegnata regolarmente insieme all’assegno”, eppure, “ci dicono che dopo le firme rituali dei documenti i titolari non consegnano l’assegno equivalente all’importo della busta paga. In sintesi il lavoratore che è stato licenziato non ha mai avuto l’opportunità di andare in banca a riscuotere i titolo”.
Punto a cui si aggiunge quello inerente l’entità della paga rispetto le ore lavorative svolte: 40 euro al giorno per 14 ore di lavoro, dicono da Uiltucs. “Lo sciopero di giovedì è solo l’inizio di una battaglia sul giusto riconoscimento e giusto valore che dovrebbe essere dato al lavoro”, ha dichiarato Cartisano, aggiungendo che “questi lavoratori hanno una dignità e non possono essere cacciati se chiedono spiegazioni attraverso un sindacato”.