Inchiesta “Tiberio”, annullata l’accusa di associazione per delinquere

I carabinieri davanti al Comune di Sperlonga in concomitanza con l'operazione "Tiberio"

In “Tiberio” è caduta l’ipotesi dell’associazione per delinquere. Il Tribunale del Riesame di Roma, sciolta la riserva sui ricorsi presentati da tre arrestati, ha lasciato Isidoro Masi, funzionario della Provincia distaccato a Sperlonga, e l’imprenditore di Priverno e consigliere comunale a Prossedi, Nicola Volpe, in carcere. Confermati inoltre i domiciliari per il responsabile dell’ufficio tecnico di Prossedi, Gian Pietro Di Biaggio.

I giudici per i tre, difesi dagli avvocati Gianni Lauretti, Gaetano Marino, Giammarco Conca e Alessandro Paletta, hanno però annullato l’accusa dell’associazione per delinquere finalizzata a pilotare appalti pubblici, ritenendo che non sussistessero neppure i gravi indizi.


Il prossimo 8 febbraio, sempre al Riesame, verranno discussi gli ultimi cinque ricorsi.

I difensori di Armando Cusani, sindaco di Sperlonga, che sempre il Tribunale della libertà ha lasciato in carcere, gli avvocati Angelo Palmieri e Panella, si preparano intanto a ricorrere in Cassazione.