Tescola e Acso in comodato gratuito, Gina Cetrone evidenzia le stranezze

“L’accanimento indefesso del governo comunale locale nell’inseguire un positivo risultato amministrativo da comunicare, ha qualcosa di eroico e allo stesso tempo evanescente per i mancati frutti ottenuti sino ad ora”.

A parlare è Gina Cetrone, del movimento politico di Terracina “Si Cambia”.


“Senza ricordare le ‘bufale’ nelle quali è incorsa nel volere assegnare per forza a qualcuno parte dei beni storici e architettonici della comunità terracinese, quasi li avessi sullo ‘stomaco’, con la vicenda che narriamo forse sta realizzando l’ennesimo flop.

Basta leggere i documenti per accorgersi che anche l’ennesima decisione dell’assemblea politica sovrana dei terracinesi, in merito all’approvazione della concessione in comodato d’uso a un’onlus del Palazzo Tescola e della Torre degli Acso, volge verso l’incartamento totale.

Alcuni elementi per far comprendere meglio di cosa parliamo – attenzione alle date: il 10 novembre 2016 arriva all’amministrazione comunale la comunicazione dell’Ismef (non si comprende bene se è un’onlus o qualcosa di diverso), organizzazione che cura i percorsi didattici finalizzati alla formazione e qualificazione professionale per laureati, laureandi e diplomati, per inserirli nella filiera della nautica da diporto.

Ma per organizzare tutto ciò ha bisogno di ottenere in comodato d’uso gratuito Palazzo Braschi, per adibirlo ad aule per la formazione e dei locali della Torre degli Acso per allocarvi la sede e gli uffici amministrativi.

Il 17 gennaio 2017 – brevi manu – i responsabili della Ismef presentano la documentazione richiesta dagli uffici comunali (?), il 31 gennaio 2017 in giunta c’è l’approvazione della richiesta per ottenere le due location.

Le dette date si incrociano magistralmente con la rinuncia che fanno il 30 gennaio 2017 le associazioni che avevano in uso i locali della Torre degli Acso: Art massive, Slow Food e Piccolo Teatro Città di Terracina.

Che magicamente è liberata e pronta – forse – per essere assegnata all’Onlus richiedente.

Rimarebbe prossimamente da liberare soltanto Palazzo Tescola dagli uffici del Consiglio comunale, ma per questo non ci dovrebbero essere problemi di sorta, il presidente del Consiglio – riteniamo – non si opporrà alla bisogna.

Per giustificare poi il possibile comodato d’uso gratuito dei due stabili all’Ismef, l’estensore della relazione tecnica alla Giunta richiama anche una deliberazione della Corte dei Conti Molise, che scrive: “ … Il principio generale di redditività del bene pubblico può essere mitigato o escluso ove venga perseguito un interesse pubblico equivalente o addirittura superiore rispetto a quello che viene perseguito mediante lo sfruttamento economico dei beni”…Compreso!

Tutto questo però nell’attesa che gli uffici comunali perfezionino l’avviso pubblico di manifestazione d’interesse per eventuali altri pretendenti.

Ci mancherebbe altro che l’amministrazione comunale fosse sospettata di potenziali favoritismi.

E mentre gli amministratori della città di Terracina si apprestano a contare i giorni che li separano dall’assegnazione dei due beni storici, per fare un figurone agli occhi dei terracinesi, notizie non proprio buone giungono dalla città di Minturno, dove la stessa Onlus (?) aveva sede fino a qualche mese fa e che per ragioni che apprendiamo da notizie stampa è stata in qualche modo consigliata ad emigrare per altri lidi”.