La scuola ‘Principe Amedeo’ di Gaeta nella sua ‘Giornata della Memoria’

L'istituto 'Principe Amedeo'

Il 27 gennaio, nell’aula polifunzionale dell’I. C. Principe Amedeo, gli alunni delle classi III hanno espresso le loro riflessioni sull’immane tragedia della Shoah. La dirigente Mariangela Rispoli, anche quest’anno, ha voluto che questa giornata divenisse occasione di alto valore educativo. Sono intervenuti il signor Gallo ed il signor Di Nitto.

giornata della memoria principe amedeo gaeta 1Particolarmente toccante è stato il racconto dell’esperienza vissuta dal sig. Di Nitto che, visitando il campo di sterminio di Auschwitz, ha avuto modo di vedere da vicino le tracce di tanta barbarie. Esse racchiudono tutto il male del nostro tempo. I ragazzi hanno letto le loro considerazioni sulle testimonianze di tutti coloro che sono stati internati nei lager o che hanno patito sconvolgenti persecuzioni, lasciando nella nostra mente e nel cuore un segno la cui profondità è commisurata al valore che noi diamo all’essere umano. La Giornata della Memoria, oggi, richiama tutti alla difesa di questo valore. Le atrocità non sono cessate: deportazioni, persecuzioni, violenze continuano in molte aree del pianeta. Le sofferenze di tanti popoli ci sollecitano a prendere atto che la Giornata della Memoria non è ferma al ricordo del 27 gennaio del 1945. Il filo continua a scorrere. E noi, testimoni di tanta cupa e cieca violenza che si consuma nel mondo, nelle nostre città, assistiamo spesso inerti. La verità è cruda, ma non basta commemorare per essere in pace con la nostra coscienza. I segni della violazione della dignità dell’uomo sono sui volti dei profughi, sui corpi che galleggiano sul mare, nell’intolleranza che erge muri sempre più alti tra noi e l’altro. Non ci accorgiamo che trapelano anche nei nostri gesti quotidiani, nelle parole a cui non diamo concretezza. E’ per questo che dobbiamo vigilare affinchè non ci sia ombra di dubbio, anche nel segreto dei nostri pensieri, che l’altro è degno di rispetto in quanto uomo.


Il monito di Primo Levi nella poesia “Se questo è un uomo“ deve penetrare nella trama della nostra esistenza. E’ questa la condizione per non rendere vano lo sforzo di tutti coloro che hanno lottato e lottano per la difesa dei diritti umani. Tutti dobbiamo impegnarci per una cultura della solidarietà umana, in particolare gli educatori, che hanno una grande responsabilità nei confronti delle nuove generazioni.

La dirigente Mariangela Rispoli e tutti gli Insegnanti lavorano quotidianamente per la formazione integrale dei ragazzi che hanno posto la difesa del valore della dignità della persona come nucleo fondante del progetto educativo didattico. La scuola, oggi più che mai, deve promuovere saperi di un nuovo umanesimo. E’ questo il senso più vero e più autentico della ‘Giornata della Memoria’.