Terracina, la Cetrone chiede un’ordinanza contro la mendicità

“La volontà dell’amministrazione comunale di aderire allo Sprar è ormai una realtà indiscutibile e ai terracinesi non rimane altro che vedere come i famosi richiedenti asilo (donne e bambini?) una volta sul territorio comunale saranno gestiti o si faranno gestire. Nel frattempo a Terracina iniziano con sempre più frequenza a esserci reati predatori, anche gravi, come quelli accaduti negli ultimi giorni“.

Gina Cetrone
Gina Cetrone

Lo dichiara Gina Cetrone, Movimento politico “Sì Cambia” che chiede un’ordinanza sindacale contro la mendicità.


“Presso l’ospedale Fiorini, vicino alle porte dei supermercati piccoli o grandi e in ogni spiazzo utile della città ci sono poi sempre più disperati che mendicano (tutti di colore) o che cercano di venderti di tutto: dai calzini agli accendini e spesso la proposta arriva a brutto muso, spaventando i più sensibili di animo. Altro aspetto da non trascurare è che i supermercati, in particolare, hanno subito una vera e propria militarizzazione all’accattonaggio per merito di uomini di colore che hanno scacciato, anche con la forza bruta, chi storicamente li presidiava. E mentre tutto questo purtroppo accade, chi dovrebbe interessarsi per il superamento di questa emergenza avanza a rilento nel prendere le contromisure di legge.

Tra gli enti che brillano per assenza, c’è sicuramente il Comune di Terracina, che su questo fronte si è fatto parte diligente (sic?) solo per aderire allo Sprar. C’è da augurarsi che l’avveduta amministrazione inizi a trovare la lucidità necessaria per intraprendere un percorso virtuoso teso a eliminare l’odioso fenomeno dell’accattonaggio.

Come? Sicuramente attraverso un’ordinanza urgente del sindaco e inserendo nel regolamento della Polizia Locale un comma che vieti (se non c’è) qualsiasi forma di accattonaggio sul territorio comunale, a tutela dell’ordine pubblico e del decoro della città. Lo sconcio interpretato dai novelli “Lanzichenecchi” di colore che ogni mattina scendono energici e a frotte dalle corriere – non pagando neanche il biglietto – per piazzarsi con militare tattica nei punti strategici del commercio terracinese, deve finire. Basta dunque con la mendicità organizzata: si trovi un sistema operativo per impedirla. Questi falsi accattoni, finemente griffati e richiedenti asilo, ritornino al mittente: nel centro Sprar o Cas che sia, con un bel foglio di via e il divieto di ingresso nel territorio terracinese.

Si ponga in atto un piano urgente di sgombero di questi soggetti, si faccia subito e bene prima che il fenomeno diventa incontrollabile.