Esternalizzazione servizio tributi a Priverno: parla il sindaco Bilancia

Il sindaco Anna Maria Bilancia in occasione del primo Consiglio comunale a Priverno

“Quasi tutti i giorni dobbiamo fare i conti con la furia inquisitoria del de Torquemada di turno, ben interpretato dai  nostri Consiglieri di minoranza che  invece di esercitare il loro mandato elettivo e ispettivo all’interno dell’Amministrazione, amano tanto farlo su giornali e network. La furia inquisitoria del consigliere ed ex sindaco Macci che ha amministrato il Comune di Priverno dal 2003 al 2013, questa volta si rivolge contro il bando per l’esternalizzazione del servizio dei tributi. Non dice che il bando è illegittimo, ma contesta il fatto che  per esso il Comune “ha chiesto aiuto a una associazione di Gallarate” che peraltro non sarebbe legittimata a svolgere tale servizio. Probabilmente è la furia inquisitoria del consigliere Macci che lo porta ad affermazioni superficiali che non considerano compiutamente la questione”.

Anna Maria Bilancia
Anna Maria Bilancia

Lo dichiara in una nota Anna Maria Bilancia, sindaco di Priverno.


“I Comuni – prosegue il Sindaco -, nell’espletamento delle gare d’appalto, per specifica disposizione di legge, non possono procedere autonomamente, ma operare per il tramite di una centrale di committenza, che può, eventualmente essere costituita tramite un’associazione di più comuni.

L’ASMEL, la centrale di committenza cui il Comune di Priverno è associato, non è quindi un’associazione di mutuo soccorso come sembrerebbe pensarla Macci, ma una Società consortile che con i Comuni associati costituisce centrale di committenza, operando nel pieno rispetto della normativa tramite la sua società in house ASMECOMM. Come in  tutte le forme associative è prevista la sottoscrizione di una quota iniziale (del sontuoso valore di 75 €) e di un contributo annuo calmierato con il riferimento al numero degli abitanti, per la somma di € 3.633,50.

Per le sue contestazioni il Consigliere di minoranza  fa riferimento, peraltro, al decreto legislativo 163 del 2006, ovvero al vecchio codice degli appalti completamente sostituito dal decreto legislativo 50, in vigore dal 19/04/2016 e ad alcune pronunce ANAC che ad oggi sono abbondantemente superate.

Nelle sue scelte, l’Amministrazione (per il tramite dei suoi funzionari) si è attenuta a quelle che oggi, e non ieri, sono le pronunce dell’ANAC e dei giudici amministrativi, perseguendo sempre e comunque il fine della legittimità ed opportunità dell’azione amministrativa e tanto sarebbe sufficiente a chiudere la questione, tuttavia, nell’intento di perseguire la più ampia trasparenza (era così nel passato?) ha già richiesto pareri all’ASMEL (che ha esaurientemente risposto ribadendo la piena legittimità ad operare della centrale di committenza, con espressi riferimenti normativi) e sta per inoltrare la stessa richiesta all’ANAC.

Ove quest’ultima smentisse quanto affermato da ASMEL, l’Amministrazione procederà  di conseguenza. Tutto secondo una logica chiara, razionale e, soprattutto, nel rispetto della legge”.