A PAGINA 1 ‘LA GENESI DELL’INCHIESTA’
A PAGINA 2 ‘LE PRIME INTERCETTAZIONI’
A PAGINA 3 ‘LE MANCATE DEMOLIZIONI’
A PAGINA 4 ‘IL POTERE DI ARMANDO’
A PAGINA 5 ‘LA RETE’
LA GANG DEGLI APPALTI – Indagando su Sperlonga e sugli affari di Cusani, gli inquirenti si sono poi concentrati su un gruppo di imprenditori e dirigenti pubblici, ipotizzando la costituzione di un’associazione per delinquere tesa a pilotare le gare pubbliche, con liste di ditte partecipanti fatte dagli stessi imprenditori a cui venivano poi assegnate e con ricompense per i dirigenti pubblici consistenti in consulenze e non solo.
Un gruppo che sarebbe riuscito per un loro progetto a Cuba a ottenere anche l’appoggio di Mons. Lugi Casolini, rettore dell’associazione Cavalieri di San Silvestro Papa. Volpe avrebbe inoltre contattato il generale dell’Arma, in pensione, Antonio Ragusa, per risolvere un problema su un’indagine del Noe a Prossedi e avrebbe cercato di intervenire su un accertamento dell’Asl in un cantiere edile di Minturno. Sempre Ragusa, inoltre, secondo Volpe avrebbe potuto far ottenere ai dirigenti comunali amici consulenze dall’Anas, dove lavora la moglie. L’imprenditore all’ing. Domenico D’Achille, di Priverno: “Ti interessa fare qualche progettazione o RUP all’Anas?”. E allo stesso spiega poi il sistema delle gare: “Me la sono fatta da solo ingegné, ho preso una gara a Sperlonga di 600mila euro, ne ho presa un’altra sopra sulla sede comunale, si vabbè quella me la sono fatta da solo, altri 230mila, sto facendo 23 alloggi da 3,2 milioni di euro a Nettuno”. La presunta organizzazione criminale avrebbe poi utilizzato un linguaggio convenzionale, temendo le intercettazioni, e avrebbe così definito “ombrellone” la promessa di affidamento di una gara, “partita di calcetto” o “beach soccer” l’appalto per Villa Prato a Sperlonga, “il cugino” Masi, o anche “il bagnino” e il “cubano di Siviglia”.
A PAGINA 7 ‘OBIETTIVO PRIVERNO, LATINA E ROMA’
A PAGINA 8 – L’EX SINDACO DELOGU CHIARISCE LA SUA POSIZIONE