A PAGINA 1 ‘LA GENESI DELL’INCHIESTA’
A PAGINA 2 ‘LE PRIME INTERCETTAZIONI’
A PAGINA 3 ‘LE MANCATE DEMOLIZIONI’
A PAGINA 4 ‘IL POTERE DI ARMANDO’
LA RETE – Secondo gli inquirenti, però, il potere di Cusani va ben oltre Sperlonga. Per i carabinieri “influenza anche altre amministrazioni locali”. E se ne convincono sempre più quando il politico riceve una richiesta di sostegno dalla Ciociaria per un Gal, gruppo di azione locale volto a intercettare in campo agricolo fondi europei.
Il sindaco assicura che può convincere subito a entrare nel progetto i Comuni di Campodimele e Monte San Biagio: “Fanno quello che dico loro”. Poi aggiunge: “Tra l’altro se arrivi fino a Sperlonga potremmo mettere dentro pure le isole, perché per Ponza e Ventotene potremmo parlare con tutti e due i sindaci, che sono amici miei”.

Un potente, interessato a sponsorizzare ad esempio una donna di Sperlonga affinché, anche modificando il bando se necessario, venga inserita tra quanti fanno vigilanza sugli scuolabus, e allo stesso tempo in grado di far bloccare la messa in onda di un servizio delle “Iene” sugli abusi a lago Lungo, facendo contattare dal senatore Claudio Fazzone e dall’onorevole Deborah Bergamini direttamente Fedele Confalonieri, AD di Mediaset. Cusani, infine, si sarebbe mosso anche per far rimuovere il comandante della stazione dei Carabinieri di Sperlonga, il maresciallo Salvatore Capasso, “troppo solerte” nelle indagini, chiedendo l’intervento del generale dell’Arma, in pensione, e in passato senatore Mario Palombo. E quest’ultimo: “Armandino riguardati”. Assicurando per il maresciallo: “Tanto ci sto a fa il piattino pure a lui”.
A PAGINA 6 ‘LA GANG DEGLI APPALTI’
A PAGINA 7 ‘OBIETTIVO PRIVERNO, LATINA E ROMA’
A PAGINA 8 – L’EX SINDACO DELOGU CHIARISCE LA SUA POSIZIONE