A PAGINA 1 ‘LA GENESI DELL’INCHIESTA’
A PAGINA 2 ‘LE PRIME INTERCETTAZIONI’
A PAGINA 3 ‘LE MANCATE DEMOLIZIONI’
IL POTERE DI ARMANDO – Ai carabinieri diventa subito evidente che a dettare legge a Sperlonga è sempre e solo Cusani. Anche quando si trova sospeso dagli incarichi pubblici, dopo le condanne per abuso d’ufficio, in applicazione della legge Severino.

Accade così che, intercettato, Vigilante, dell’ufficio tecnico, per spiegare cosa gli accadrebbe se non rispettasse le direttive dell’uomo forte di FI, dice: “A me mi toglie e mi manda a lavorare a sei mesi un’altra volta”. Quando il “capo” si lamenta per il mancato rinnovo delle concessioni per i lidi, tanto caro al suocero che lo sollecita su tale vicenda, sempre Vigilante e Toscano arrivano così a proporre la chiusura dell’ufficio al pubblico affinché tutto il personale possa dedicarsi solo a sbrigare tali pratiche. Cusani a Vigilante: “Che state ad aspettà per fare questo rinnovo, questi se no vengono a rompere il cazzo. Capito? Questi periodi qui sono delicati”. Le elezioni si stavano avvicinando. Toscano: “Dobbiamo sospendere tutto, dobbiamo chiude l’ufficio per fare queste cose”. Vigilante: “Chiudiamo al pubblico”.
Sempre al sindaco ora arrestato, secondo gli inquirenti, risponderebbe poi la comandante dei vigili urbani, Alessandra Faiola, remunerata con un incarico in Acqualatina, e Claudia Di Troia, messa a capo dell’organismo di vigilanza.
A PAGINA 5 ‘LE RATE’
A PAGINA 6 ‘LA GANG DEGLI APPALTI’
A PAGINA 7 ‘OBIETTIVO PRIVERNO, LATINA E ROMA’
A PAGINA 8 – L’EX SINDACO DELOGU CHIARISCE LA SUA POSIZIONE