A PAGINA 1 ‘LA GENESI DELL’INCHIESTA’
A PAGINA 2 ‘LE PRIME INTERCETTAZIONI’
LE MANCATE DEMOLIZIONI – Sul fronte degli abusi non rimossi al “Grotte di Tiberio”, i militari hanno poi ritenuto interessanti sempre dei dialoghi captati nell’ufficio tecnico. Toscano parlando con Masi: “Isidoro questa qua è la prima diffida che loro ti hanno fatto nella quale ci sono allegate tutte le sentenze del cazzo! Pierluigi ti ha fatto un appunto qua. Avallone! Mi ha spiegato un attimo! Perché lui era! Lui fa parte proprio del pool di Armando! Mi ha spiegato che i filoni sono doppi. Ci sta quello che sta ancora in primo grado che è sulla lottizzazione abusiva. Che non ce ne fotte niente”.
Masi: “La lottizzazione quale sarebbe?”.
Toscano: “Sempre l’albergo”. Poi: “E abbiamo trovato una cosa che è veramente un toccasana per te”. Un modo per evitare gli abbattimenti.
Ma qualche scrupolo alla fine se lo fanno anche i dipendenti dell’ufficio tecnico, tanto che il 7 marzo scorso il geometra Raffaele Conte viene intercettato mentre dice: “Isidoro dovrebbe dire ad Armando: io ti voglio bene, ma io prendo 1300 euro al mese”.
Toscano: “Vado a rischiare il culo per te…”.

Un dialogo in cui emerge anche che solo per l’hotel dell’esponente di FI non sono stati presi provvedimenti. Toscano infatti dice: “E allora perché per Vona ci siamo attivati? Perché per l’hotel Virgilio ci siamo attivati? E allora ragazzi stiamo facendo ancora più schifo”.
Particolari che spuntano fuori anche da una conversazione tra Masi e Nicola Volpe, imprenditore e consigliere comunale a Prossedi, ora finito in carcere: “Sono novecento euro al mese, non è niente. Io lo faccio per lui, ma che ti pensi che io sono andato… Io sto dando una mano a Cusani”.

Un gruppo che pensa anche al futuro. Tanto che, in vista delle nuove elezioni, quando emerge l’ipotesi che il centrodestra candidi l’assessore Joseph Maric, sempre Masi dice a Volpe: “Maric non si è mai azzardato a dire nulla perché io me li magno e me li cago tutti. Io a loro non gli devo niente. Se io devo qualche cosa rispetto…”.
Volpe: “Armando”.
Masi: “Armando Cusani punto e basta. Io se sto lì e sto a fa, mi so preso tre denunce. Non prendo una lira perché… per lui. Sto dando una mano a Cusani”. Masi spiega anche che lui sta bene nel suo ente di appartenenza, la Provincia di Latina, e che nulla cambierà con la riforma Delrio. Scelte condivise da Volpe, che dice al dirigente: “Isidò fermate. Quo vado non te lo sei visto?”.
Masi: “No”.
Volpe: “Il film di Zalone. Non firmare gli dice il senatore che gli aveva dato il posto”.
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