A PAGINA 1 ‘LA GENESI DELL’INCHIESTA’
LE PRIME INTERCETTAZIONI – La svolta nelle indagini è arrivata da alcune cimici piazzate nell’ufficio tecnico comunale e da alcune conversazioni intercettate di telefonate fatte da dipendenti di quell’ufficio, considerate dai carabinieri il riscontro alle loro ipotesi. Il 24 febbraio 2016 è stato infatti intercettata una telefonata tra il dirigente Masi, ora finito in carcere, e il dipendente Luca Toscano, con il primo che afferma: “Ti volevo dire che sono stati tutti un po’… risentiti per una serie di cose che ha detto il sindaco reggente. Cioè io devo parlare con Armando, perché se questo continua così io lo mando affanculo, te lo dico eh”. E dice quel che vorrebbe dire a Cusani: “Armando, tu a me mi conosci, lo sai, cioè non puoi esagerare, cioè tipo non stai a parlare con un ragazzotto. Io sto lì, non per lui, quindi…”. Toscano: “Chi ti ha portato a te…chi ti ha portato a te qua non è certo lui ma quell’altro. Quindi è giusto che quello sappia come stanno realmente le cose”. Per gli investigatori la prova appunto che a dettare legge a Palazzo era sempre Armando Cusani.
A PAGINA 3 ‘LE MANCATE DEMOLIZIONI’
A PAGINA 4 ‘IL POTERE DI ARMANDO’
A PAGINA 5 ‘LE RATE’
A PAGINA 6 ‘LA GANG DEGLI APPALTI’
A PAGINA 7 ‘OBIETTIVO PRIVERNO, LATINA E ROMA’
A PAGINA 8 – L’EX SINDACO DELOGU CHIARISCE LA SUA POSIZIONE