Fa parte del Cnsa, Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, di Cassino è un ingegnere e un ricercatore universitario di Formia, Marco Laracca, e non appena ha saputo della valanga che ha travolto l’albergo “Rigopiano” sul Gran Sasso è corso per prestare aiuto, insieme a due colleghi.
Hanno raggiunto quello che era lo splendido rifugio camminando per cinque chilometri, non c’era altro modo per arrivare e poter contribuire a prestare la propria opera a ospiti e personale rimasti sepolti dalla neve.
Hanno lavorato senza sosta per ventiquattro ore. Ore di angoscia, ma frenetiche. Una lotta contro il tempo per tirare fuori prima possibile i superstiti. Ma a Laracca e ai suoi colleghi è toccato estrarre la seconda vittima. Scene terribili di fronte alle quali regna l’impotenza, salvo la volontà e la rabbia di proseguire nella speranza di salvare chi è riuscito a resistere in quelle tragiche ore sepolto dalla neve.