Più che una vera e propria critica sembra una richiesta di aiuto. Un dolore sordo che chiede di essere ascoltato quello degli Ultras della Curva Coni che con questa nota manifestano disappunto per l’attenzione che la politica rivolge allo sport in una città che viene definita “città dello sport”, Formia per l’appunto…
Ora il punto è un altro e fa riflettere molto, la nostra era una provocazione, ed essendo stata accolta vuol dire che coloro ai quali era rivolto il ‘pungolo’ hanno riconosciuto la loro responsabilità nel non poter giocare la partita a Formia, nello ‘stadio più bello della regione Lazio’? ( quest’ultima è una citazione del sindaco Bartolomeo).
E poi come sono stati pagati questi pullman? Con i soldi dei cittadini?
Avevamo chiaramente richiesto di non usare le casse comunali, invece da un comunicato del Comune abbiamo letto il contrario. Tra l’altro la gente non ha usato nemmeno i vostri pullman. Chiedetevi il perché.
Lo stadio Nicola Perrone è una ferita ancora aperta, un dono fatto alla popolazione dal grande Custodino Di Russo, ed è stato venduto per 30 denari al C.O.N.I.. Ora volete togliere alla cittadinanza la possibilità di assistere alle partite casalinghe?
La città dello sport non ha stadio, non ha un palazzetto, ha vari campetti inadeguati.
Detto questo non accettiamo nemmeno che la società U.S. Formia per racimolare qualche banconota in più, si adoperi a far spostare Formia-Cassino in campo neutro (per 200 tifosi ospiti).
Rispetto per lo sport, per la tifoseria, per la curva, rispetto per la tradizione cittadina”.