I carabinieri del Comando provinciale di Latina, nella mattinata odierna, hanno dato esecuzione a 10 provvedimenti di misura cautelare (4 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 6 agli arresti domiciliari), emessi dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Latina Giuseppe Cario, nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di corruzione ed associazione per delinquere finalizzata alla turbata libertà degli incanti.
I provvedimenti sono scaturiti da un’articolata attività d’indagine, operazione denominata “Tiberio”, avviata dal Nucleo Investigativo e coordinata dal sostituto procuratore della Procura della Repubblica di Latina Valerio De Luca, a seguito di approfondimenti relativi al procedimento relativo al mancato intervento da parte del comune di Sperlonga in relazione agli abusi edilizi connessi alla realizzazione del locale albergo “Grotta di Tiberio”.
Le indagini, condotte inizialmente dalla stazione carabinieri di Sperlonga avevano consentito di accertare l’inerzia dei responsabili dell’ufficio tecnico del locale Comune che si erano succeduti nel tempo, nell’avvio della procedura di ripristino dello stato dei luoghi, in applicazione della legge 380/2001, nonostante fosse evidente l’esistenza di un abuso edilizio emerso durante e dopo la realizzazione dell’albergo in parola, peraltro sancito da una sentenza di condanna emessa dalla Corte di appello di Roma nel 2014.
In relazione a tale circostanza era stata ipotizzata anche l’ipotesi di corruzione in capo ai responsabili dell’ufficio Tecnico del Comune di Sperlonga che si erano succeduti nel tempo.
Nel mese di gennaio del 2016 la Procura di Latina delegava al Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Latina accertamenti finalizzati a sviluppare alcuni aspetti emersi durante le pregresse indagini ed approfondire gli illeciti rapporti fra gli indagati.
Le investigazioni, svolte dal Nucleo Investigativo in collaborazione con il personale del Norm della Compagnia di Terracina, oltre a confermare la sussistenza dei reati di corruzione in precedenza richiamati, hanno consentito di accertare l’esistenza di un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei delitti di turbata libertà degli incanti ed alla corruzione, al fine di pilotare le aggiudicazioni delle seguenti gare di appalto:
- Valorizzazione del complesso archeologico Villa Prato di Sperlonga per un importo di 700mila euro.
- Ristrutturazione del Comune di Prossedi, per un importo di 230mila euro;
- Affidamento del Servizio di spazzamento delle strade extraurbane del comune di Priverno per un importo di circa 40mila euro ;
- Restauro dell’istituto scolastico “Don Andrea Santoro” di Priverno di circa 35mila euro.
Le indagini hanno consentito di documentare l’operatività di un vero e proprio sistema corruttivo, attuato da una serie di società che, grazie alla collusione dei responsabili dei procedimenti, riuscivano ad “inquinare” le gare pubbliche di piccole e medie dimensioni tentando, ed in alcuni casi riuscendovi, a predeterminare la scelta del contraente.
AGGIORNAMENTO – ORE 12.20 – L’operazione “Tiberio” è vasta. Tanto da coinvolgere ben 40 persone tutte ritenute coinvolte a vario titolo nell’inchiesta che stamattina ha portato all’esecuzione di dieci ordinanze di custodia cautelare, quattro in carcere e sei ai domiciliari.
Oltre al già noto ex presidente della Provincia e attuale sindaco di Sperlonga, il 53enne Armando Cusani, sono finiti in carcere Nicola Volpe, 46enne imprenditore di Priverno (consigliere comunale a Prossedi), Mauro Ferrazzano, 46enne imprenditore di Nettuno, e Isidoro Masi, 56enne di Maenza (funzionario provinciale e responsabile ufficio tecnico di Sperlonga).
Provvedimento di custodia cautelare ai domiciliari con braccialetto elettronico per Massimo Pacini, 54enne di Roma (dal 2009 al 2014 all’ufficio tecnico del Comune di Sperlonga ora al settore Ambiente), Gian Pietro De Biaggio, 52enne di Latina (responsabile ufficio tecnico di Prossedi e e funzionario al Comune di Cisterna), Domenico D’Achille, 60enne (responsabile settore Lavori Pubblici a Priverno), Alessandra Bianchi, 58enne di Roma (responsabile legale di una ditta coinvolta), Andrea Fabrizio, 48enne imprenditore di Fondi, e Antonio Avellino, 47enne di Napoli (dipendente di una ditta coinvolta).
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