Via libera, a Fondi, ad uno degli ultimi passaggi burocratici per il nuovo corso del litorale a colpi di spiagge attrezzate: il Comune ha indetto le prime conferenze di servizi. Una tranche iniziale di dieci procedimenti, a fronte di una manovra che prevede la concessione ai privati di un totale di venticinque aree demaniali insistenti nella zona a mare, ventitré da destinare a vera e propria spiaggia attrezzata, due che nelle previsioni andranno ad ospitare attività ricreative e sportive.
Delle aree messe a bando nel dicembre del 2015 nell’ambito del Pua approvato nel 2013 dalla prima Giunta del sindaco Salvatore De Meo, vedendo sul finire dello scorso giugno la pubblicazione delle graduatorie definitive. E quindi in questi giorni, trascorsi abbondantemente i tempi tecnici per ricorsi ed osservazioni, l’indizione delle conferenze di servizi da parte del settore Attività produttive. In tale ambito, le prime riunioni con le varie parti in causa avranno inizio da gennaio. Dando luogo a dei tavoli tecnici a dir poco affollati, sulla stessa scia di quelli che a suo tempo hanno portato al varo e alla successiva, fattiva attuazione della cosiddetta variante urbanistica “salva campeggi”.
Tra i partecipanti ad ognuna delle conferenze di servizi in agenda, una per ognuno dei potenziali assegnatari delle porzioni di demanio in questione, oltre alla controparte comunale figurano a vario titolo la Provincia, l’Agenzia regionale del Demanio, l’ufficio delle Dogane di Gaeta, l’ufficio Igiene dell’Asl, la Direzione regionale Territorio e urbanistica, il Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, il Consorzio di Bonifica Sud Pontino e l’Autorità dei Bacini regionali del Lazio.
Al netto di intoppi, ottenuti assensi, pareri e nullaosta al termine delle singole istruttorie, largo alla formalizzazione delle concessioni. Che non andranno ad incrementare la sola offerta turistica: le prossime assegnazioni contribuiranno ad innalzare sensibilmente il livello di guardia lungo gli arenili locali, garantendo un grosso passo avanti rispetto al noto problema sicurezza. Chilometri e chilometri di spiaggia e quasi nessun bagnino, se non nei pochi stabilimenti finora autorizzati. L’espletamento del bando aprirà insomma la strada ad un’ondata di addetti alla sicurezza.