Spigno Saturnia, Comune “bocciato” dalla Corte dei Conti

Il Comune di Spigno Saturnia

Bocciata, e pesantemente, dalla Corte dei Conti la gestione economico-finanziaria del Comune di Spigno Saturnia. Dopo aver ascoltato anche il sindaco, Salvatore Vento, e la segretaria comunale, Margherita Martino, i magistrati contabili hanno ordinato all’ente di correre ai ripari.

La Corte dei Conti ha esaminato i rendiconti 2011, 2012, 2013 e 2014, e il bilancio 2015, con il riaccertamento straordinario dei residui, del Comune di Spigno. Accertata così la sovrastima dei risultati contabili 2014, dovuta all’irregolare imputazione e all’utilizzo in parte corrente delle entrate da oneri di urbanizzazione e dall’irregolare riconoscimento di passività fuori bilancio in assenza di regole di copertura. E accertata l’irregolarità del risultato di amministrazione, rideterminato al 1 gennaio 2015 in esito alle operazioni di riaccertamento straordinario dei residui, oltre a varie anomalie e criticità rilevanti per il mantenimento degli equilibri dei conti. Al Comune è stato quindi ordinato di correggere, entro i prossimi due mesi, il riaccertamento straordinario, di regolarizzare le passività non correttamente finanziate e di adottare le opportune misure correttive per rimuovere le criticità che inficiano l’equilibrio dei conti.


I magistrati hanno appurato che il fondo cassa del Comune è passato da oltre un milione di euro nel 2011 a 533.743 euro nel 2014. I residui attivi sono lievitati da 10,3 milioni a 11,5 milioni, ma sono di dubbia esigibilità, con residui passivi invece di quasi 12 milioni e un risultato di amministrazione sceso da 230.635 euro a 117.537 euro. La stessa Amministrazione, del resto, ha ammesso davanti ai giudici “di essere pienamente consapevole delle criticità strutturali che affliggono la gestione finanziaria comunale e degli effetti negativi che ne derivano per il mantenimento del relativo equilibrio”, dichiarando anche di aver avviato una “attenta verifica per individuare le spese che possono essere soggette a contenimento e riduzione, reperire nuove e migliori risorse”.

Per la Corte dei Conti vi è inoltre un’incapacità dell’Amministrazione e del revisore dei conti anche a fornire risposte chiare, elemento sintomatico “di disordine e di anomalie nella tenuta delle scritture, che evidenzia un approccio superficiale nello svolgimento delle attività di revisione, non consono ai doveri del ruolo e alle responsabilità che ne derivano, tanto professionali quanto di altra natura”. Un Comune che fa difficoltà anche a incassare tributi e sanzioni, con una capacità di riscossione che oscilla tra il 41 e il 54%, sia sui ruoli Tarsu affidati a Equitalia che sulle sanzioni per violazioni al codice della strada. E sempre per la Corte dei Conti ci è “precarietà nella costruzione degli equilibri annuali di bilancio”, tanto che la criticità è ormai “strutturale”.