Terracina, la Cetrone invita a “una maggiore attenzione al sociale”

Il Comune di Terracina

L’ex consigliere regionale Gina Cetrone, interviene con una nota “natalizia” sulla politica locale, lanciando sferzate all’amministrazione Procaccini.

Gina Cetrone
Gina Cetrone

Nel comunicato l’esponente del movimento “Sì Cambia”, fa riferimento soprattutto a tematiche di carattere sociale, toccando da vicino temi quali il disagio giovanile e i servizi sociali dell’Ente.


L’ex consigliere regionale si riferisce, invece, alle forze dell’ordine elogiandole in quanto secondo l’esponente politico dell’opposizione di centrodestra “fanno ben oltre il dovuto”. Di contro, lancia accuse, neppure troppo velate nei confronti di alcuni uffici del municipio: assenti in buona parte sono proprio i servizi sociali e gli amministratori del Comune di Terracina, che devono contare su una società partecipata impantanata a un sistema operativo fuori contesto”.

Sul banco degli imputati, secondo la Cetrone la politica messa in campo dalla maggioranza di governo cittadino e l’Azienda Speciale le quali “fanno finta di non sapere delle nuove emergenze sociali cittadine, delle necessità di interventi seri, certi, immediati”.

Il riferimento è ovviamente ai fatti di cronaca che hanno riempito pagine dell’informazione locale negli ultimi giorni. Stiamo parlando dell’episodio di qualche giorno addietro, del pestaggio di un ragazzo da parte di coetanei.

La Cetrone parla poi anche di un nuovo patto di coesione sociale”, “nuovo walfare, il tutto con lo scopo, o per meglio dire, secondo la proposta politica di “migliorare la struttura sociale attraverso la riforma dei servizi già esistenti e l’avvio di nuovi progetti, con un settore che attenzioni le dinamiche sociali per indirizzare meglio gli interventi sui bisogni individuati, ma anche valutandone l’efficacia ed eliminando quelli divenuti inadeguati”.

La presa di posizione della Cetrone si chiude con una sferzata agli amministratori della maggioranza locale ai quali l’ex consigliere regionale invita a smetterla “con il culto della personalità, che non appartiene certo alla cultura della politica e dell’amministrazione pubblica terracinese”.