Asl di Latina: “Tante mancanze, ma anche risultati”

Quando si affrontano i temi legati alla sanità si è ormai consolidata una prassi che tende ad osservare i livelli di servizio erogati, sotto il profilo quantitativo e qualitativo, concentrando l’attenzione su ciò che manca indipendentemente dai buoni risultati conseguiti e degli sforzi fatti quotidianamente dal management aziendale e, soprattutto, dagli operatori della sanità per assicurare le migliori risposte ai cittadini agendo con le risorse a disposizione”.

L’Asl Latina ha deciso di mettere in evidenza i risultati conseguiti dalla sanità piuttosto che le mancanze.


“Giusto facendo riferimento a due tematiche toccate durante l’evento pubblico nel quale sono state evidenziate alcune criticità organizzative, corre l’obbligo di sottolineare che, nonostante carenze che non possono certo essere nascoste, la pressione a cui sono stati sottoposti i servizi a causa del forte incremento di richieste di vaccinazioni contro il meningococco B, le stesse sono incrementate, rispetto al 2015, del 40%. L’attività oncologica, a seguito della scelta di identificare Aprilia quale sede principale della UOC di Oncologia Universitaria (precedentemente ubicata presso ICOT), è stata sicuramente potenziata e sta generando risultati di certo migliorativi rispetto al passato.

Ciò evidentemente non è ancora sufficiente. I livelli di fabbisogno sul territorio necessitano, per essere adeguatamente soddisfatti, di ulteriori interventi ed ulteriori sforzi che devono essere messi in campo. È con l’obiettivo di rafforzare la capacità di risposta dei servizi territoriali (prevenzione, assistenza primaria e salute mentale) che sono state elaborate quelle modifiche dell’Atto Aziendale dell’ASL Latina che fanno riferimento al territorio. E’ ancora con riferimento all’assistenza territoriale che sono stati avviati i primi progetti, come la presa in carico dei pazienti affetti da BPCO, ed altri sono in corso di elaborazione. È proprio con riferimento al Distretto 1 che lo stesso dott. Belardino Rossi si sta fortemente impegnando per elaborare un piano di rafforzamento dei livelli di offerta, oltre al completamento delle attività necessarie per l’inaugurazione della Casa della Salute di Aprilia.

Certamente, per effetto delle azioni di razionalizzazione resesi necessarie dall’avvio del Piano di Risanamento della Regione Lazio fino ad oggi, la sanità Pontina tutta ha sofferto parecchio e la realizzazione di un piano di ricostruzione efficace ed efficiente dei servizi vede tutta l’Azienda impegnata anche se i risultati potranno essere apprezzati solo in modo progressivo.

In questo percorso ritenere che esiste un atteggiamento distante o, addirittura, volto a non sostenere l’azione aziendale nell’affrontare e risolvere le criticità organizzative e gestionali da parte della Regione non può essere in alcun modo condiviso. I finanziamenti necessari per la della Casa della Salute di Aprilia sono stati riconosciuti nella misura richiesta, i tempi di progettazione e realizzazione dipendono esclusivamente dalla capacità dell’Azienda e dei suoi uffici di gestire in modo efficace ed efficiente le procedure specifiche e le azioni di completamento.

In merito al tema delle dotazioni organiche, corre l’obbligo di sottolineare che, nel corso del 2016, l’ASL di Latina ha ottenuto importanti riconoscimenti. Tra questi, le deroghe per 22 infermieri i cui tempi di reclutamento non sono certo imputabili alla Regione Lazio. È in corso di approvazione, sempre da parte della Regione Lazio, il nuovo piano assunzionale che, nel corso del 2017, consentirà di superare parte importante delle attuali criticità organizzative, tanto sul fronte ospedaliero che su quello territoriale, e di sostenere le azioni di rilancio dell’offerta di servizi rivolta ai cittadini.

Quanto rappresentato ad evidenza della grande attenzione che la Regione Lazio sta ponendo ai problemi della sanità Pontina e di quanto il percorso di ricostruzione stia avvenendo in piena sintonia tra l’ASL Latina e la stessa Regione”.