Fondi, 24enne operata e morta: sequestrata la salma, acquisite le cartelle

Un decesso su cui indagare, quantomeno per non lasciare nulla di intentato. Come da prassi, ieri mattina la Procura di Latina ha disposto il sequestro della salma di Emanuela Massarella, la 24enne fondana dichiarata clinicamente morta giovedì dopo settimane in coma al “Santa Maria Goretti”, dove era arrivata in fin di vita in seguito ad un malore accusato nell’ambito di un’operazione chirurgica a Fondi. Contestualmente al sequestro della salma, ieri i carabinieri della Piana ed i colleghi di stanza nel capoluogo hanno provveduto all’acquisizione delle cartelle cliniche della ragazza presso il “San Giovanni di Dio” e nell’ospedale latinense. Come del resto richiesto dal compagno e dai familiari, che venerdì mattina si erano presentati dai carabinieri per formalizzare un esposto-denuncia. Martedì il sostituto procuratore titolare del fascicolo, Giuseppe Miliano, conferirà ufficialmente l’incarico al medico legale che dovrà svolgere l’esame autoptico, atteso nella stessa giornata. Da celebrarsi in una data ancora da decidere – ma presumibilmente tra martedì pomeriggio e mercoledì – le esequie, previste nel Santuario della Madonna del Cielo, l’ex chiesa di Santa Maria in piazza.

Doveva essere operata al “San Giovanni di Dio” per un fibroma sanguinante, Emanuela. Un intervento a quanto pare in laparoscopia e considerato di routine. Eppure, quando sembrava essere andato tutto per il meglio, la 24enne si è improvvisamente ritrovata in fin di vita, con ricadute quasi immediate a livello cardiaco. A seguire, il trasporto d’urgenza in ambulanza al “Goretti”, restando attaccata alle macchine della terapia intensiva fino a giovedì sera. Nel primo pomeriggio ne era stata constatata la morte cerebrale, con le condizioni della paziente che si erano aggravate ulteriormente negli ultimi giorni a causa di un’emorragia al capo. Oltre ai genitori e al compagno, la ragazza se n’è andata – senza mai riprendersi – lasciando sette tra fratelli e sorelle. Gente distrutta, e che con la denuncia presentata all’Arma è intenzionata a tentare di capire fino in fondo cos’è accaduto nell’ambito di quell’intervento destinato, alla luce dei fatti, a finire sotto la lente degli inquirenti.