A renderlo noto, attraverso una nota diffusa a mezzo stampa, è la Segreteria Provinciale Uiltucs-Uil Latina.
“Dopo vari confronti, dopo tante assemblee e richieste dei lavoratori impiegati nel servizio di vigilanza di Terracina, lo sciopero di oggi è stato inevitabile per dire no alla posizione aziendale. Ricordiamo che le OO.SS. sin dall’inizio hanno cercato di trovare soluzioni alternative, la fumata nera di ieri sera in Regione Lazio innanzi al dirigente Raffaele Fontana ha scaturito la furia delle guardie particolari giurate di Terracina. La società, nonostante la volontà della Regione a suggerire strumenti alternativi, ha deciso di procedere e di licenziare il 50% della forza lavoro. Un mancato accordo dopo vari confronti dove le categorie sindacali volevano fortemente un percorso condiviso con ammortizzatori sociali e fuoriuscite volontarie. Tutto ciò non e’ stato accettato dalla proprietà, gli interessi societari rimangono altri.
Il mancato accordo ci porta come categorie del settore ad annunciare altre manifestazioni, vista la chiusura totale dimostrata anche in data odierna durante lo sciopero dall’amministratore delegato il quale, dopo la pressione dei lavoratori e l’intervento del commissario Altobelli e della Questura di Terracina, chiedeva un confronto alla società che nella figura dell’amministratore delegato negava il confronto, asserendo che la società ha deciso solo i licenziamenti.
Lo sciopero è la risposta delle Guardie che oggi hanno presidiato il sito sulla via Appia. A tutto ciò non ci arrenderemo come categorie e continueremo al fianco di questi lavoratori. Oggi fuoriuscire dal mondo del lavoro e specialmente in un settore critico, lo riteniamo inaccettabile. Senza soluzioni alternative più volte proposte, quali la cassa integrazione, chiederemo autorizzazione all’ente preposto per predisporre un gazebo permanente innanzi la sede della società in viale della Vittoria a Terracina. Non accettiamo la presa di posizione ziendale molto chiara e predisposta a soli scopi economici”.