Operazione Olimpia, Malvaso scarcerato: “Procura non si sostituisca a politica”

“L’urbanistica a Latina è stata gestita in modo pulito, non è stata il centro del malaffare e ora lo ha detto anche un Tribunale, quello del Riesame, annullando l’ordinanza di custodia cautelare con cui io ed altri siamo stati arrestati. La Procura non può sostituirsi alla politica ma io, visto che dalla politica ho ricevuto solo danni e che ho pagato troppo, l’attività politica, quella che per me era solo una passione, la lascio”.

Queste alcune delle dichiarazioni che, nella conferenza stampa che ha convocato dopo la sua scarcerazione, Vincenzo Malvaso, ex consigliere comunale e imprenditore, ha fatto ai giornalisti. Assistito dall’avvocato Renato Archidiacono, uno dei principali indagati nell’inchiesta “Olimpia” ha sostenuto la sua innocenza e allo stesso tempo rivendicato la correttezza nell’operato di Forza Italia in Comune a Latina, specificando che il partito sarebbe stato maltrattato e infangato dall’ex sindaco Giovanni Di Giorgi, fino ad arrivare alla rottura e alla decisione di sfiduciare il primo cittadino presa dagli azzurri.


Il carcere di Latina
Il carcere di Latina

Malvaso, che ricordando i giorni trascorsi in carcere e la sofferenza per la sua famiglia si è abbandonato anche al pianto, ha affermato che la decisione di approvare i Ppe, oggetto delle indagini, in giunta anziché in consiglio comunale era stata anche il frutto di un preciso indirizzo in tal senso dato dalla Regione Lazio, anche se poi, ha aggiunto, iniziati i problemi, proprio dalla Regione l’ex sindaco Di Giorgi avrebbe cercato aiuto, incontrando l’assessore Michele Civita, per far apparire causa di tutti i mali l’urbanistica e il lavoro in quell’ambito fatto da FI. “Il Riesame è stato chiaro – ha più volte evidenziato l’avvocato Archidiacono – sull’assenza di un’associazione per delinquere. Malvaso non sarebbe mai dovuto andare in carcere, l’ordinanza cautelare emessa a suo carico è sbagliata”. L’ex consigliere comunale ha poi dichiarato che le minacce ricevute dall’onorevole Pasquale Maietta, di cui parla in una conversazione intercettata dai carabinieri, erano minacce di tipo politico, cercando il deputato di salvare la giunta Di Giorgi. “Avevamo detto al sindaco – ha affermato Malvaso – che se qualcuno, come lui disse dopo aver presentato le dimissioni, lo tirava per la giacchetta, doveva andare in Procura e denunciare quanto stava accadendo. Non lo fece e tutti pensarono che eravamo noi di Forza Italia, mentre noi sull’urbanistica gli avevamo detto di agire liberamente, anche annullando i Piani se lo riteneva opportuno, ma che volevamo riportare al Comune la gestione del cimitero e discutere bene quel che andava fatto su Latina Ambiente”. “Mi sono pentito di aver fatto cadere Zaccheo per poi avere Di Giorgi – ha anche detto – essendo sicuro che con Zaccheo una cosa del genere non sarebbe mai accaduta”. No comment però, nessun giudizio, sull’interrogazione parlamentare che l’ex capo di gabinetto del sindaco, Gianfranco Melaragni, avrebbe confezionato contro il questore che, proprio su urbanistica e stadio, denunciava illegalità”.