Altre misure cautelari finite per venire meno, nell’ambito di “Enigma”, l’operazione condotta da carabinieri pontini ed Antimafia capitolina su un presunto giro di spaccio di stupefacenti gestito da due organizzazioni contigue tra Fondi, Terracina, Itri e Formia. Oltre a quella nei confronti del 39enne di Formia Attilio Franzini, assistito dall’avvocato Giovanni Valerio, il Tribunale del Riesame di Roma ha appena annullato l’ordinanza d’arresto a carico del 30enne fondano Onorato Rotunno, difeso dall’avvocato Enzo Biasillo. Entrambi finora costretti ai domiciliari, sebbene Franzini fosse ristretto a Imperia, dove si trovava per motivi di lavoro quando è stato raggiunto dalla misura cautelare, e in di nuovo libertà da venerdì.
Nei giorni scorsi, per annullamento dei domiciliari, sostituiti con il solo obbligo di firma, era tornato a piede libero il 36enne fondano residente a Terracina Davide Terracciano, assistito da Domenico Oropallo. Proprio allo stesso modo di Raffaele Ferraro, 30enne napoletano residente a Fondi, assistito dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Atena Agresti. Che curano anche gli interessi di Cristian Peppe, 20enne fondano che ad inizio novembre su disposizione del Riesame era uscito dalla casa circondariale di Latina per essere posto ai domiciliari. Medesimo percorso, quest’ultimo, fatto poco dopo da Alessandro Papa, 37enne formiano residente a Itri, difeso da Pasquale Di Gabriele.
Rimane ancora in attesa della pronuncia del Riesame capitolino – con la sua posizione che è stata discussa venerdì in concomitanza con quelle di Rotunno e Franzini – il 44enne terracinese Marco Iacovacci, assistito dall’avvocato Massimiliano Di Girolamo, dal momento del blitz di carabinieri e Antimafia ristretto presso la propria abitazione. In carcere per adesso restano i presunti capi delle due organizzazioni di spacciatori, i 25enni casertani residenti a Fondi Vincenzo Imparato e Giuseppe Ambrosio, e ai domiciliari il 28enne latinense residente nella Piana Mirko Mauti, terzetto per il quale gli avvocati Mastrobattista e Agresti sono in attesa di presentare ricorso in Cassazione.
L’operazione che ha visto coinvolti gli indagati era scattata lo scorso 25 ottobre, al termine di lunghe indagini incentrate su un presunto giro di spaccio di cocaina, crack e marijuana.