Fondi, minacce con l’ascia al padre: scarcerazione con divieto d’avvicinamento per il 41enne

Dopo la sfuriata con l’ascia e le minacce di morte contro il padre, alla ricerca di soldi, è andato incontro alla convalida dell’arresto con contestuale remissione in libertà il 41enne fondano Eugenio Davide Di Sarra, fino a giovedì mattina associato presso la casa circondariale di Latina. Assistito dall’avvocato Maurizio Forte, per l’occasione in sostituzione del collega Sergio Capasso, è uscito dal carcere con l’obbligo di firma ed il divieto di avvicinamento all’anziano genitore. Che abita proprio a poche decine di metri dal figlio, alla periferia di Fondi, nell’area del “Casotto rosso”.

Dove lunedì pomeriggio il 41enne, disoccupato e pluripregiudicato, ha iniziato un acceso alterco con il padre, offeso e minacciato fino a brandire un’accetta e ad inseguirlo quasi dentro casa, con tanto della rottura della vetrata di una porta-finestra. Decisivo, per evitare che la situazione potesse degenerare, l’intervento di due volanti del Commissariato locale, allertate da una chiamata della compagna del padre del 41enne poi arrestato, che all’arrivo degli agenti del vicequestore Massimo Mazio continuava a brandire l’arma. Un’ascia poi abbandonata in terra, senza per questo veder concluso lo “show”, un atteggiamento violento arginato a fatica dalle divise intervenute. Che già avevano avuto a che fare con Di Sarra – ad inizio settimana finito in manette per i reati di tentata estorsione, maltrattamenti in famiglia, danneggiamento aggravato e minaccia aggravata – in passato.


Nell’agosto del 2014, lo avevano arrestato in seguito alla brutale aggressione del nonno, allora 87enne e nel frattempo venuto a mancare. L’ottuagenario era stato picchiato col suo stesso bastone da passeggio, fino a spezzarglielo addosso, e sempre perché non ottemperava alle pressanti richieste di denaro del congiunto. Vicenda che vide aggredito anche il padre del 41enne, e sfociata l’anno scorso in una condanna in primo grado pari a due anni. Sentenza di gennaio, e seguita dal proscioglimento per un’altra storiaccia finita in tribunale e che vide Eugenio Davide Di Sarra protagonista: era accusato di una tentata rapina perpetrata nel 2010 ai danni di una rumena residente in città, alla quale secondo le accuse, successivamente cadute in fase d’udienza preliminare, avrebbe provato a sottrarre 100 euro.