Monta la rabbia, che potrebbe sfociare in rivolta, per l’improvvisa chiusura al traffico – avvenuta lunedì sera – del sovrappasso posto al chilometro 29+300 della superstrada per Cassino, all’altezza del centro abitato di Penitro a Formia. Se è tornata nel giusto alveo la protesta dei residenti, a dichiararsi indignati per il provvedimento dell’Astral sono ora i titolari delle numerose attività produttive ed imprenditoriali insistenti nella zona industriale ai confini di ben tre comuni, Formia, Minturno e Spigno Saturnia.
La chiusura del sovrappasso sta condizionando la funzionalità dello svincolo di Penitro – provenienza Cassino – della strada regionale 630. Molti fornitori non avendo in loco le dovute informazioni non hanno potuto effettuare le operazioni di carico e scarico della merce. Chi conosce il territorio alla periferia orientale di Formia è costretto ad ultimare per un chilometro l’intero tratto della superstrada, immettersi nella svincolo della variante Formia-Garigliano e tornare indietro sulla “630” per poi uscire nello svincolo di Penitro, lato Formia. Insomma una gimkana che, dopo le verifiche statiche sul cavalcavia imposte dall’Astral, è stata estesa anche al servizio di trasporto pubblico urbano e scolastico, costretto ad allungare fino al cavalcavia di Spigno e fare ritorno verso Penitro.
Ma è l’assoluta mancanza di informazione a mandare su tutte le furie i residenti. Se ne è accorto anche il sindaco di Formia, Sandro Bartolomeo, che, dopo le proteste montate su facebook, ha chiesto all’Astral tempi certi sulla riapertura del cavalcavia e, soprattutto, sulle sue reali condizioni statiche
A PAGINA 2 IL VIDEO DELLA PROTESTA