Modifiche o meno, l’atto aziendale Asl non piace: le ragioni del “no” del sindaco di Fondi

In prospettiva si passa dall’orbita dei cugini di Terracina a quella del “Dono Svizzero” di Formia, ma per il resto nessun sostanziale cambiamento rispetto alla vecchia stesura dell’atto aziendale, per quanto riguarda il “San Giovanni di Dio” di Fondi. Ed il problema è proprio questo: il “surplus” a suo tempo assicurato dai vertici della Regione, in particolare relativamente ad Ostetricia, Ginecologia e pronto soccorso, si è confermato un miraggio.

Salvatore-De-Meo
Il sindaco di Fondi Salvatore De Meo

Quasi scontato, dunque, il “no” ratificato martedì – quasi in solitaria – dal primo cittadino della Piana, Salvatore De Meo, nel corso della conferenza dei sindaci pontini incentrata sulla modifica dell’atto aziendale da parte dell’attuale commissario straordinario, Giorgio Casati: “Il mio voto non poteva non essere quello poi espresso, anche perché si sono avuti circa due anni per valutare l’impatto effettivo del piano Asl”, ha detto dopo la Conferenza dei sindaci. “Ho votato ‘no’ perché non condivido questo modello di sanità. Nonostante le parziali modifiche, che guardano solo alla riorganizzazione dell’assistenza territoriale nell’ottica di far decollare il modello della presa in carico del paziente cronico, per me questo atto aziendale rappresenta ancora la politica figlia dell’ex manager Michele Caporossi, un modello inadeguato che non tiene conto delle peculiarità dei territori”.


Giorgio Casati, commissario straordinario dell'Asl si Latina
Giorgio Casati, commissario straordinario dell’Asl si Latina

Senza contare che quelle apportate dal commissario Casati in relazione all’ospedale di Fondi, ha ricordato De Meo, “non sono modifiche che vanno nella direzione che il governatore Nicola Zingaretti ci aveva prospettato nei mesi scorsi, quella di un potenziamento. Che, ne siamo consapevoli, potrà esserci solo con un intervento regionale”. Intervento nelle intenzioni di De Meo da sollecitare per l’ennesima volta nel corso di un prossimo vertice con lo stesso Zingaretti, da tenersi a giorni. Un altro dei motivi del “niet” di ieri: “Voglio avere ancora più forza e legittimità per chiedere di tenere conto delle rivendicazioni degli utenti, e nello specifico di quelli che fanno riferimento agli ospedali di Fondi e Terracina, che meritano un’attenzione di tipo diverso”.

Non manca una stilettata agli omologhi pontini del fronte del “sì”: “La Conferenza dei sindaci non si rende conto che più si avallano determinate decisioni, più da Roma riterranno che quella intrapresa sia la strada più opportuna. E personalmente credo che il livello di percezione dell’offerta sanitaria da parte degli utenti, da Latina a Formia, sia tutt’altro”.