Tutto prescritto. Il lungo tempo trascorso dai fatti ha fatto cancellare le accuse nei confronti degli ex vertici della polizia municipale di Fondi, a partire da quelle relative alle mazzette. Oltre a un’assoluzione nel merito sulla presunta concussione al mercato per Munno, il processo a quest’ultimo e ad altri tre imputati si è così concluso con un proscioglimento.
Il pm Cristina Pigozzo aveva chiesto condanne per un totale di 15 anni di reclusione. Il pubblico ministero aveva chiesto una condanna a cinque anni di reclusione per l’ex vice comandante dei vigili urbani, Pietro Munno, difeso dall’avvocato Maurizio Forte, accusato di concussione e abuso d’ufficio per aver costretto, secondo gli inquirenti, due uomini di Ceccano a pagare per evitare il sequestro del manufatto abusivo realizzato da quest’ultimi in località Selva Vetere, aver cercato di ottenere 20mila euro da una commerciante per fargli avere un posto al mercato coperto e aver favorito alcuni ambulanti al mercato della domenica, non facendo loro pagare la tassa per l’occupazione di suolo pubblico. Erano poi stati chiesti 3 anni e 4 mesi di reclusione per il giardiniere Claudio Velardi e il costruttore Enzo Di Vito, difesi dagli avvocati Guglielmo Raso, Giuseppe Mastrobattista ed Arcangelo Peppe, accusati di aver fatto da intermediari nella richiesta di mazzette agli autori dell’abuso edilizio, ed erano stati chiesti 3 anni e mezzo di reclusione per l’ex comandante della polizia locale, Dario Leone, difeso dall’avvocato Maria Letizia Bortone, accusato di abuso d’ufficio per atti contraffatti utili a consentire ad alcuni cittadini e imprenditori di non pagare il parcheggio sulle strisce blu. Assolto Munno per la presunta concussione al mercato, il Tribunale di Latina ha però derubricato sulla vicenda dell’abuso edilizio il reato da concussione a induzione indebita, dichiarando così la prescrizione, e ha dichiarato prescritto l’abuso d’ufficio contestato a Leone.