Come ci si rincorresse, ogniqualvolta l’amministrazione comunale di Formia prova ad accelerare verso l’adozione del nuovo piano regolatore generale comprensivo dell’utilizzo delle aree dimesse, ecco che accade qualcosa a rendere più lontano quell’obiettivo.
Nella mattinata di ieri, infatti, mentre a Formia il presidente del Consiglio comunale Maurizio Tallerini certificava le sue dimissioni dall’incarico e il Sindaco contestualmente gli annunciava il prossimo ruolo da Assessore all’Urbanistica, quasi contemporaneamente a Napoli, nell’ambito di un’attività di indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord – Sezione Criminalità Economica, procuratore Francesco Greco, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria di Napoli e del I Gruppo della Guardia di Finanza partenopea davano esecuzione a un decreto di sequestro preventivo per un importo di poco inferiore ai 12 milioni di euro, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari, nei confronti di sei soggetti indagati per bancarotta fraudolenta, anche sottoposti a perquisizioni locali e domiciliari degli immobili nelle loro disponibilità.
PEDATO COSTRUTTORI – Un’indagine ampia, quella della Procura campana, e che ha preso le mosse dal fallimento – dichiarato nel luglio del 2015 – della “Pedato Costruttori SRL”, società con sede ad Arzano operante nel settore delle costruzioni, con un passivo di oltre 5,5 milioni di euro. Nel dettaglio, secondo l’inchiesta, gli indagati avrebbero fraudolentemente distratto dalla massa fallimentare della società ingenti risorse finanziarie per quasi tre milioni di euro, destinandone una buona parte all’acquisto di un immobile di pregio ubicato a Napoli. Quindi, attraverso un’articolata serie di atti di gestione societaria esclusivamente finalizzati all’illecito depauperamento del patrimonio dell’azienda in fallimento, l’avrebbero di fatto privata di un terreno edificabile di ingente valore, sottraendolo indebitamente alla massa dei creditori. Inoltre, avrebbero consegnato agli organi della curatela, scritture contabili frammentarie o comunque tali da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio societario o delle movimentazioni degli affari, con la finalità di dissimulare i beni appartenenti alla società fallita. Un’attività ritenuta delittuosa e che ha portato alla misura cautelare patrimoniale consistente nel sequestro di somme di denaro per un importo complessivo di circa 950mila euro, un immobile adibito a civile abitazione per un valore di circa tre milioni di euro, quote societarie iscritte in bilancio per un valore di oltre 8,5 milioni di euro.
A TERRACINA – La Pedato Costruttori SRL, con la GP Holding SPA (che ha il diritto di pegno sulle quote), deteneva la M.P.M. Immobiliare srl, proprietaria e beneficiaria dei titoli edificatori al complesso ex Desco, finito sotto sequestro nel 2013, valore trenta milioni di euro, e per cui al Tribunale di Latina si sta tenendo un processo per lottizzazione abusiva e abuso d’ufficio a carico dell’ex dirigente del Comune terracinese Luigi Di Mauro e degli imprenditori campani Vincenzo Gallucci, Carmine Maisto e Gennaro Pedato, quest’ultimo amministratore unico di quella società e procuratore anche della Pedato Costruttori SRL.
A FONDI – Di più, la M.P.M. Immobiliare srl è omonima di una delle società coinvolte nell’operazione contro il clan Mallardo denominata “Arcobaleno”, dal nome di un’impresa immobiliare con sede a Napoli al medesimo indirizzo della “MPM SRL”, e condotta da Polizia e Guardia di Finanza nella notte tra il 22 e il 23 marzo del 2010 proprio nel sudpontino in particolare Fondi e Formia ma non solo: 11 persone arrestate, 500 milioni di euro di beni confiscati.
A FORMIA NEL MAGGIO 2015 – Due mesi prima del fallimento della “Pedato Costruttori SRL”, l’amministratore e procuratore di quella società, il 72 enne di Parete Gennaro Pedato, con precedenti per contrabbando, evasione e lavori edilizi senza licenza, ma anche titolare della “Tirrenia srl”, incontrava in Comune a Formia il primo cittadino Sandro Bartolomeo. Motivo dell’incontro l’ottenimento del via libera all’edificazione dell’area su cui sorge l’ex fabbrica di laterizi Salid: un progetto, approvato all’unanimità nel 2010 dal Consiglio comunale, comprensivo di 25.000 metri quadri di parcheggi, un grosso centro commerciale più un albergo di 100 camere con annesso ristorante, una sala conferenze, da cedere al Comune, da 500 posti.
Nel 2009 proprio l’attuale Sindaco, allora consigliere di opposizione, insieme ad altri colleghi, firmò un documento con il quale chiedeva formalmente lo stop al progetto dell’allora sindaco Michele Forte sulla lottizzazione Ex Salid, per la preoccupazione che la nuova proprietà societaria, che aveva acquistato l’area dall’avvocato Pasquale D’Onofrio, destava circa il pericolo di infiltrazione camorristica.
Un anno fa l’ex assessore all’Urbanistica Peppe Masiello, appena escluso dalla Giunta, denunciava non solo che si stava programmando la stessa lottizzazione ma, addirittura, si stavano aumentando le volumetrie rispetto alle stime iniziali.