Itri Nostra: “La maggioranza ha modificato da sola lo Statuto Comunale”

Il Comune di Itri

“Nel corso dell’ultimo Consiglio comunale tutti i gruppi di opposizione Itri Nostra, Cambiamo Itri e M5S hanno duramente stigmatizzato il comportamento della Giunta Fargiorgio che si è approvata con i soli voti dei Consiglieri di maggioranza una importante modifica dello Statuto con cui autorizzare la concessione di deleghe da parte del Sindaco anche a cittadini non eletti in Consiglio”.

Il consigliere Cece in un momento del Consiglio comunale di Itri
Il consigliere Cece in un momento del Consiglio comunale di Itri

Lo dichiara il consigliere comunale Giuseppe Cece a margine dell’ultimo Consiglio comunale, tenutosi il giorno successivo quello sull’edilizia scolastica cittadina.


“Mentre la nostra città è afflitta da gravi emergenze sociali ed occupazionali con le fasce deboli e i ceti produttivi in attesa di risposte politiche importanti, l’amministrazione Fargiorgio, avvolta in un preoccupante immobilismo amministrativo, non ha trovato nulla di meglio da fare che approvare in Consiglio con i soli voti della maggioranza una modifica alla Carta fondamentale che disciplina il funzionamento del nostro Comune, lo Statuto. Dicono che hanno coinvolto l’opposizione perché hanno pubblicato la richiesta di modifica sull’Albo Pretorio e perché due giorni prima del Consiglio la modifica è stata portata in Commissione Bilancio, questa è l’idea di democrazia che anima chi governa Itri in questi mesi. Una democrazia fatta di formalismi e passaggi burocratici.

Siamo all’assurdo che una modifica dello Statuto fatta dalla maggioranza per favorire la partecipazione democratica avvenga con metodo che di democratico ha pochissimo perché una modifica dello Statuto Comunale deve essere approfondita attentamente non solo con la partecipazione di tutti i Consiglieri ma soprattutto con i cittadini in occasioni pubbliche di confronto, ma nulla di tutto ciò è stato fatto. Il nostro Statuto Comunale, frutto dell’accordo storico tra le forze politiche comuniste, socialiste e democristiane ha disciplinato sin dall’origine in molteplici modi la partecipazione popolare per cui l’allargamento delle deleghe da parte del Sindaco ai cittadini non eletti in Consiglio è solo lo strumento per risolvere problemi di equilibri politici interni alla maggioranza mediante la distribuzione di incarichi post elettorali a quanti non sono stati premiati dal voto popolare.

Quindi la Giunta, che già lo ricordiamo è composta da due Assessori esterni, sacrifica lo Statuto Comunale sull’altare dei propri equilibri interni e dietro una facciata di allargamento della partecipazione popolare nasconde un sovvertimento del concetto stesso di sovranità popolare: il Rubicone è stato ampiamente passato è giusto che i cittadini lo sappiano”.