Bolkestein, Aspal Lazio sul piede di guerra contro la direttiva

Il giorno mercoledì 26 ottobre, la Regione Lazio ha decretato probabilmente, la fine del commercio ambulante e non solo. Le opposizioni e una piccola parte della maggioranza, su richiesta delle varie rappresentanze, compresa quella dell’Aspal Lazio, avevano presentato due ordini del giorno che prevedevano l’esclusione dalla direttiva europea Bolkestein, di parte del commercio ambulante.

Dopo una discussione molto accesa e non senza polemiche fra i due schieramenti, la votazione finale ha espresso 24 voti contrari alla proposta di legge contro 23 favorevoli. L’Aspal Lazio ha partecipato alla manifestazione alla Pisana con una sua delegazione cospicua di agricoltori del nostro territorio, che verrebbero quasi tutti penalizzati da questa direttiva europea, e la delusione per queste persone insieme a tutte le centinaia di ambulanti presenti davanti il consiglio regionale del Lazio è stata tremenda.


Stefano Giammatteo
Stefano Giammatteo

“Noi ci teniamo a ricordare – dichiara il presidente Stefano Giammatteo -, che la categoria degli ambulanti, è rappresentata nel Lazio da circa 20 mila aziende a conduzione familiare e a livello nazionale da circa 200 mila unità sempre a conduzione familiare. Tra queste migliaia di attività che formano un tessuto economico molto rilevante, ci sono anche i produttori agricoli, che come spesso succede, non sono sufficientemente informati e lasciano correre come se nulla fosse. L’Aspal Lazio ricorda a tutti quelli che non sono informati, che la direttiva europea Bolkestein, colpisce tutti coloro che hanno le concessioni su aree pubbliche, quindi sia commercianti, sia agricoltori, esercenti di ogni specie, i quali verranno penalizzati sistematicamente in tutto il territorio nazionale. C’è una piccola differenza – ci tiene a sottolineare il presidente Giammatteo -. Molte regioni italiane (Lombardia, Veneto, Toscana, Puglia, Marche, ecc.), governate sia dal centro destra che dal centro sinistra, hanno deciso nei mesi scorsi, ad unanimità, di chiedere al Governo Italiano una deroga su questa legge, ed affrontare la discussione nelle sedi istituzionali preposte. L’obiettivo in questo caso è trovare una soluzione diversa, che possa fare da garante a questo enorme tessuto sociale ed economico, delle svariate migliaia di licenze di occupazione del suolo pubblico. La nostra Regione Lazio invece, come spesso succede, ha voluto evidenziare per l’ennesima volta le sue negligenze, i suoi limiti, e la solita indifferenza, nonostante tutte le opposizioni e una parte della maggioranza, fosse unita a far votare un ordine del giorno, che andava nella stessa direzione espressa dalle altre regioni italiane sopra menzionate.

Ovviamente l’Aspal non starà di certo a guardare – conclude Stefano Giammatteo -, rassegnandosi a veder soccombere le tante migliaia di microaziende danneggiate dalla Bolkestein, ma si organizzerà a breve, insieme alle altre associazioni presenti il 26 ottobre scorso alla Pisana, per studiare una nuova strategia congiunta, che possa portare dei risultati positivi immediati contro questa direttiva europea. La Bolkestein porterà vantaggi solo per le grosse lobby commerciali e i poteri economici forti a scapito di migliaia di famiglie di lavoratori che hanno costruito in oltre quarant’anni di vita il proprio cammino lavorativo, grazie al commercio ambulante e a tutte le varie licenze di occupazione suolo pubblico”.