Degni eredi del Marchese del Grillo, il protagonista dell’omonima pellicola interpretata da Alberto Sordi. Quando si tratta di soldi, nonostante una Legge dello Stato imponga obblighi di trasparenza, nessuno è disposto a far sapere quanto guadagna. Sindaci, Assessori, Consiglieri comunali dei trentatré Comuni della provincia di Latina, quasi nessuno dà compiuto seguito al decreto legislativo 14 marzo 2013, numero 33, sul riordino della disciplina sul diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni.
A farla breve, la Legge stabilisce che chiunque sia titolare di un incarico politico, di carattere elettivo o comunque di esercizio di poteri di indirizzo politico, è tenuto a diffondere il proprio “curriculum, i compensi di qualsiasi natura connessi all’assunzione della carica, gli importi di viaggi di servizio e missioni pagate con fondi pubblici, i dati relativi all’assunzione di altre cariche, presso enti pubblici o privati, e i relativi compensi; gli altri eventuali incarichi con oneri a carico della finanza pubblica e l’indicazione dei compensi spettanti; le dichiarazioni dei coniugi e parenti entro il secondo grado ove essi acconsentano”.
Il tutto, inoltre, sottolinea la Legge, deve essere pubblicato “entro tre mesi dalla elezione e per i tre anni successivi dalla cessazione del mandato”.
A pagina 2 (abbiamo escluso solo Sabaudia e Ventotene interessate attualmente da gestione commissariale), riportiamo una carrellata fotografica di come appaiono le pagine internet dei Primi Cittadini (ci siamo fermati a loro), così come sono pubblicate sui siti dei trentatré Comuni della provincia di Latina alla data di oggi. A onor del vero l’unico che raggiunge uno standard di accettabilità è il primo cittadino di Aprilia, Antonio Terra, alcuni suoi omologhi hanno fornito dati parziali (Pontinia, Maenza, Roccagorga), altri ancora hanno predisposto la pagina web ma senza inserire alcuna informazione… Nella maggior parte dei casi è buio pesto secondo una logica che lascia poco spazio a dubbi ed è sintetizzabile in fatta la legge, nessuno la rispetta: italian style.
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