“Egregio Commissario, è di questi giorni la notizia che la Pontina e la Monti Lepini da strade regionali sono tornate statali per validi motivi funzionali e di risorse. La notizia mi ha ricordato lo stesso percorso inutilmente da me proposto alla precedente amministrazione per un ritorno della Lungomare, nel tratto di Sabaudia e del ponte Giovanni XXIII già di competenza dell’amministrazione provinciale, per aver mantenuto tutte le caratteristiche di tratti provinciali”.

Lo si legge in una lettera aperta inviata al Commissario straordinario del Comune di Sabaudia da Amedeo Bianchi del locale Partito Democratico.
“L’acquisizione al Comune fu promossa per l’atteggiamento venale dell’Amministrazione di centrodestra, peraltro dello stesso orientamento politico del Comune, che pretese una parte consistente degli introiti del servizio – parcheggi. Purtroppo l’acquisizione al patrimonio comunale non ha comportato l’adozione di idonee previsioni di bilancio per la manutenzione ordinaria e straordinaria. Risultato che è stato sotto gli occhi di tutti, dal degrado della lungomare a cui aveva sempre provveduto l’Amministrazione provinciale ed ancora più grave la situazione prolungata di precarietà del ponte Giovanni XXIII, cordone ombelicale tra la città ed il mare.
L’iniziativa di richiedere ufficialmente alla Provincia il ritorno alla rete stradale provinciale del tratto della Lungomare ed il ponte non comporta oneri per la Provincia che beneficia di risorse di trasferimento dalla regione in rapporto all’entità della sua rete e in caso di soppressione delle province è già stabilito che la regione subentri alla Provincia nel settore stradale. Deve essere chiaro che la Provincia è tenuta al rispetto del dettato costituzionale che attraverso il principio di sussidiarietà prevede che l’ente locale più vicino al bene da tutelare è incaricato di provvedere, col concorso degli altri enti interessati, a provvedere a tutte le incombenze connesse alla disciplina ed al bene da tutelare. Infine per responsabilità diretta, facendo parte del proprio patrimonio, non sono infrequenti i danni erariali addebitati agli amministratori inadempienti, un pericolo da evitare per il passato e per il futuro”.