Neppure un fiato. Tutti muti come pesci. I quattro arrestati nell’inchiesta antimafia “Enigma”, finiti in carcere, sono stati interrogati per rogatoria a Latina e Frosinone, dai gip Giuseppe Cario e Stefano Troiani, e, difesi dagli avvocati Giulio Mastrobattista e Pasquale Di Gabriele, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere.
Si tratta di Giuseppe Ambrosio, 25enne casertano, Cristian Peppe, 20enne di Fondi, Alessandro Papa, 37enne di Formia, e Vincenzo Imparato, 25enne casertano. Per l’Antimafia di Roma, due associazioni criminali dedite al narcotraffico avrebbero acquistato e commercializzato cocaina, crack e marijuana tra Terracina, Fondi, Itri e Formia, capeggiate da Imparato e Ambrosio. Nell’organizzazione di Imparato, Peppe si sarebbe poi occupato della piazza di spaccio di Fondi e Papa di quella di Itri.