Itri Nostra dopo il Consiglio comunale: “Quattro edifici scolastici inagibili”

Il Consiglio comunale di Itri

“All’esito del Consiglio comunale di Itri autoconvocato dalle opposizioni consiliari il quadro che si delinea a seguito delle comunicazioni del Sindaco è anche più grave di quanto ci si possa aspettare. Sono ben quattro gli edifici scolastici cittadini che sono privi della certificazione di agibilità. Inoltre, sull’edificio di Piazzale Rodari, dove erano in corso lavori di miglioramento antisismico ed efficientamento energetico rimane sotto sequestro l’intera area cantiere che circonda l’edificio scolastico”.

E’ quanto si legge in una nota del gruppo consiliare Itri Nostra che sintetizza quanto emerso durante il Consiglio comunale dello scorso 25 ottobre.


Elena Palazzo
Elena Palazzo

“Il capogruppo consiliare Elena Palazzo di Itri Nostra, che già in campagna elettorale aveva fortemente sostenuto la necessità di una cittadella della scuola, sin dal Consiglio comunale del 29 luglio scorso aveva ottenuto la costituzione di una commissione composta da Consiglieri comunali, tecnici, rappresentati dei genitori e del personale scolastico proprio per monitorare i lavori di intervento all’interno dell’edificio scolastico ma questa deliberazione è stranamente rimasta lettera morta. Per ottenere la documentazione relativa all’appalto in corso su Piazzale Rodari è stato necessario da parte del consigliere Giuseppe Cece formulare due richieste scritte di accesso alla documentazione e per ottenere le comunicazioni del Sindaco, l’opposizione ha dovuto formulare richiesta di autoconvocazione del Consiglio comunale.

Il consigliere Cece in un momento dell'Assise del 25 ottobre
Il consigliere Cece in un momento dell’Assise del 25 ottobre

In questo atteggiamento dell’amministrazione Fargiorgio dimostra quanto meno una scarsa sensibilità rispetto ad una tematica cosi delicata e sensibile quale quella dell’edilizia scolastica cittadina che dovrebbe essere affrontata senza colorazioni politiche e in un clima di reciproca trasparenza e collaborazione. Al contrario l’amministrazione non solo ha ostacolato il lavoro delle opposizioni ma ha anche dimostrato di non aver alcuna programma per la soluzione del problema ferma in un assoluto immobilismo. Alla luce di questo stato dei fatti se non è possibile rimediare agli errori del passato almeno è possibile evitare gli errori del presente, infatti, dal Consiglio comunale emerge un altro elemento di notevole preoccupazione. In pratica l’impresa che si è aggiudicata l’appalto per l’il miglioramento sismico del plesso di Piazzale Rodari, che ha iniziato i lavori senza certificazione antimafia, ha dichiarato di non avere personale disponibile per curare l’esecuzione dell’appalto e ha chiesto in prestito i lavoratori a due imprese del posto che al momento avevano poco lavoro da svolgere. Di questo accordo tra la ditta appaltatrice e le due ditte che hanno distaccato i propri operai il Comune di Itri è venuto a conoscenza solo dopo il sequestro del cantiere a seguito della spiacevole circostanza del ferimento di un operaio e il conseguente intervento della Asl.

Ad oggi dopo oltre sessanta giorni dal fermo dei lavori nessun provvedimento è ancora stato adottato nei confronti dell’impresa aggiudicataria e delle due imprese distaccanti che stanno arrecando un cosi grave danno ai cittadini itrani. Non è politicamente e moralmente accettabile che i lavori di miglioramento sismico nelle scuole dei nostri figli per un importo consistente di circa un milione di euro venga in concreto svolto da due imprese di cui il Comune di Itri ufficialmente non è venuto neanche a conoscenza se non dopo il ferimento di un operaio e il conseguente sequestro dell’area cantiere. I continui eventi sismici di questi giorni unitamente alla grave situazione degli edifici scolastici cittadini stanno preoccupando non poco le opposizioni consiliari che a questo punto di fronte all’immobilismo e alla assenza di decisioni assunte dall’Amministrazione comunale e dal Sindaco dovranno dar luogo a tutte le iniziative utili a tutelare la cittadinanza da questo stato dei fatti”.