Coop del verde a Latina, fissata l’udienza sulle richieste di rinvio a giudizio

Il caso delle coop del verde approda in Tribunale. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Laura Matilde Campoli, ha fissato al prossimo 9 febbraio l’udienza in cui decidere sulle richieste di rinvio a giudizio formulate dai pm Luigia Spinelli e Cristina Pigozzo per l’ex vicesindaco di Latina, Fabrizio Cirilli, e altri dieci indagati, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio e turbativa d’asta. Un procedimento aperto dopo la denuncia presentata, il 13 settembre 2014, dall’allora consigliere comunale Gianni Chiarato, a cui ignoti bruciarono nella notte l’auto e che riferì alla squadra mobile di sospettare che quell’incendio non fosse altro che un’intimidazione compiuta da chi era infastidito dalla sua attività politica, in particolare dai suoi interventi per frenare le spese per la Latinambiente, società che si occupa dell’igiene urbana nel capoluogo pontino, e sulle cooperative incaricate della cura del verde pubblico, che lo avevano fatto finire anche in rotta di collisione con Cirilli.

Fabrizio Cirilli
Fabrizio Cirilli

Compiuta un’articolata analisi dei diversi appalti assegnati dall’ente di piazza del Popolo e visto quanto emerso da numerose intercettazioni telefoniche, gli inquirenti si sono convinti che, tra il 2011 e il 2014, il Comune frazionò gli affidamenti per la manutenzione del verde, calpestando la legge, dando spesso lavori con il presupposto della somma urgenza, in realtà inesistente, e favorendo sempre le stesse cooperative,  a tutto danno delle casse dell’ente di piazza del Popolo. Abbastanza per portare i pm Spinelli e Pigozzo a chiedere un processo per Cirilli, ritenuto il motore del sistema oggetto dell’inchiesta, per i dirigenti e funzionari comunali che hanno firmato gli atti contestati, Grazia De Simone, Raffaele Felicello e Alfio Gentili, e per i presidenti delle coop che hanno beneficiato degli affidamenti, Dario Campagna, presidente della coop “Il Gabbiano”, il più legato a Cirilli, Giuseppe Bagnato e Annunziata Bruzzese, de “La Tartaruga”, Maria Edvige Angotta, della “Zefiro”, Massimo Di Guglielmo, della “Progetto 2000”, Angelo Nicotra, della “San Benedetto”, ed Ezio Ricci, del consorzio “Delphinus”.


Ora deciderà il giudice Campoli.