Caporalato a Sabaudia, l’arrestato si avvale della facoltà di non rispondere

In silenzio, davanti al gip Pierpaolo Bortone, il 47enne indiano Jit Parm, accusato di caporalato e arrestato su richiesta del pm Gregorio Capasso. Difeso dagli avvocati Renato Archidiacono e Antonio Leone, lo straniero si è avvalso della facoltà di non rispondere.

Nell’ambito di mirate indagini svolte dalla Digos di Latina, dai carabinieri del comando provinciale e del Nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Latina, il 47enne è finito accusato, come capo-squadra nell’azienda agricola Centro Lazio di Sabaudia, di un’attività organizzata di intermediazione caratterizzata da sfruttamento mediante violenza e/o minaccia (approfittando anche dello stato di bisogno e di necessità) nei confronti di alcuni suoi connazionali, che venivano regolarmente assunti dall’azienda per lavorare nelle campagne, ma che in cambio dovevano anche pagargli somme di denaro ingiustificate.