AGGIORNAMENTO – Un’intensa storia d’amore ultraventennale, andata finalmente incontro a una grande svolta personale che rappresenta anche una storica svolta per il microcosmo isolano: Benny e Nino si sono sposati. Ed anche in quel di Ponza ha così avuto luogo la prima unione civile, celebrata ieri mattina dal sindaco Pietro Vigorelli.
Un sogno divenuto realtà, per i due diretti interessati, che si sono ritrovati catapultati tra l’affetto di centinaia di presenti. Un fiume di concittadini; amici e parenti giunti da mezza Italia. Per il grande passo una folla festante ad assiepare il Municipio. Eleganti vestiti grigi speculari, a specchio, unico vezzo concesso un papillon arcobaleno, per i due lui. Beniamino Mazzella, 54enne del posto da quelle parti conosciutissimo per l’attività di attore teatrale e cantante, e il 49enne Antonio Pizzella, artigiano edile originario di Roma. Benny e Nino appunto, almeno per chi li conosce. Compagni di vita da una vita. Una storia come tante, eppure meritevole di essere almeno tratteggiata. Si conobbero 23 anni fa sulla spiaggia di Cala di Luna, durante la bella stagione. “Colpo di fulmine? Sarei un ipocrita a dire di sì”, ci ha detto telefonicamente Beniamino a margine dello sposalizio con rito civile, ancora comprensibilmente emozionato. “Mi aveva attratto la sua sensualità. Poi è nata e si è man mano rafforzata la nostra relazione”. Come la gran parte delle coppie tradizionali: le dinamiche sentimentali, sarebbe strano il contrario, non conoscono barriere e diversità. Stanno insieme da quel giorno di 23 anni fa, Beniamino e Antonio. Dal secolo scorso, ormai. Mentre i capelli si ingrigivano, il loro rapporto è cresciuto e si è solidificato alla luce del sole. Senza poter però sfociare e suggellarsi in un’unione riconosciuta. Marito e marito solo di fatto. Un vicolo cieco che in passato aveva fatto prendere in considerazione alla coppia la via del matrimonio all’estero, che però in Italia non sarebbe stato riconosciuto. L’agognata svolta è arrivata con la legge Cirinnà sulle unioni civili, che nei mesi scorsi ha portato a riconoscere legalmente le coppie omosessuali e a regolamentare le convivenze al di fuori del matrimonio. Sgombrata da ogni blocco la lunghissima strada verso il fatidico sì, via ai preparativi e all’annesso conto alla rovescia per il grande giorno. Arrivato in un sabato soleggiato e che ha visto il Comune preso “d’assalto” dalle presenze. Sala gremita, commozione, sorrisi e tensione sui volti dei protagonisti. Fascia tricolore d’ordinanza al petto, il sindaco Pietro Vigorelli fa gli onori di casa nelle vesti di gran cerimoniere. Prende da un ripiano dietro di sé una foto, quella della prima coppia etero sposata anni fa da primo cittadino ponzese, la fa guardare ai prossimi consorti. Tenta per quanto possibile di mettere a loro agio Benny e Nino, legge la classica formula, incassa il doppio, convinto sì d’entrambi. Arrivano gli anelli, portati dal nipote di Beniamino, vengono scambiati e impalmati. Su richiesta del pubblico, un veloce, casto bacio a timbro. La liturgia si chiude con le firme. Erano “convinti da ventitré anni”, hanno sottolineato con le lacrime agli occhi, ce l’hanno fatta. Da un secolo all’altro, traguardo raggiunto. Uniti per davvero anche per la burocrazia. Fuori il Municipio è un tripudio di gente, volano palloncini colorati. Pure a Ponza si festeggiano i tempi che cambiano.
Un’evoluzione civile ampiamente accettata: Benny ci racconta il vivo giubilo con cui è stata accolta la notizia dell’unione dai compaesani, ci parla di una coppia da sempre perfettamente integrata e benvoluta. Le gambe reggono ancora? “Mi sento bene”, risponde con fare sorridente. “Stamattina mi ero emozionato un po’ per il traguardo, un po’ per la lunga attesa di oltre vent’anni, un po’ per l’affetto dimostrato da tutti. Solo adesso mi sto rilassando”. A quando il viaggio di nozze? “Non adesso, abbiamo tante cose da fare. Partiremo a gennaio, con un tour per quattro capitali europee”. Gli abbiamo rubato anche troppo tempo. Lo lasciamo al suo Nino, “impegnati” ad affrontare decine e decine di volti sorridenti per saluti e sentiti convenevoli. E’ il loro giorno. Celebrato in maniera indelebile dal sindaco Vigorelli. “Conosco benissimo entrambi”, ci ha detto, rimarcando come per lui si sia “atteso anche troppo tempo” per riconoscere determinate unioni. Per le quali, nel proprio ambito, già a metà anni Settanta aveva dato un concreto contributo: esponente del sindacato dei giornalisti, ha raccontato, spinse per far riconoscere alla Casagit, la Cassa Autonoma di Assistenza Integrativa di categoria, tutele anche nei confronti delle coppie di fatto e conviventi. “Non può che avermi fatto piacere la celebrazione di oggi. E poi i matrimoni sono la cosa più bella possibile”. Allo stesso modo delle prime volte: presto un’immagine della prima unione civile ponzese finirà accanto all’altra, quella che ha immortalato la prima coppia tradizionale sposata sull’isola dal primo cittadino in carica.