Albergo Bajamar a Formia, perquisizioni delle Fiamme Gialle in tutto il Golfo e a Roma

L'albergo Bajamar

guardia-finanzaAlmeno una cinquantina di militari della Guardia di Finanza del Gruppo Formia hanno effettuato nella mattinata di oggi, tesi ad acquisire documentazione, perquisizioni domiciliari e negli studi di lavoro di noti imprenditori e professionisti, soprattutto commercialisti, operanti a Formia, Minturno, Santi Cosma e Damiano, Castelforte e Roma nell’ambito di un’indagine della Procura della Repubblica di Cassino che avrebbe preso il via in seguito alla lettera di denuncia pubblica, inviata il 31 marzo scorso da Luigi Di Marco, socio dell’hotel Bajamar srl, in merito a un presunto giro di riciclaggio di denaro attorno al noto albergo sul lungomare di Gianola a Formia.

Il Tribunale di Cassino
Il Tribunale di Cassino

Se però nella lettera, a cui avevano replicato con sdegno gli altri soci (qui link repliche), si chiedeva “soltanto” una indagine sull’acquisizione giudiziaria della struttura da parte di “una microsocietà di due immigrati slovacchi”, la Procura cassinate, con la collaborazione del Gruppo Formia, avrebbe allargato il giro di indagine dacché, addirittura e seppure in fase ancora embrionale, gli inquirenti sarebbero portati a ipotizzare una vera e propria associazione a delinquere finalizzata a creare danno all’Erario grazie all’attività di società fittizie e crediti di imposta fasulli utilizzati per compensare mancati versamenti di tasse.


Un puzzle ancora intricato a cui avrebbero prestato opera numerosi professionisti, da oggi formalmente indagati e su cui vige il più stretto riserbo.