Aggiornamento 19 ottobre, ore 00.24 – Le peggiorate condizioni meteo marine hanno avversato, dopo una settimana di preparativi e di intoppi tecnici, il recupero in superficie del “Rosinella”, il peschereccio partito dal Molo Azzurra di Formia e inabissatosi il 19 aprile scorso a 62 metri di profondità con tutti e tre i membri dell’equipaggio, il comandante Giulio Oliviero, di 44 anni di Ercolano e i marittimi di nazionalità tunisina, Khalifa e Saipeddine Sassi, padre e figlio di 60 e 25 anni.
Nel primo pomeriggio di oggi, martedì, sotto una leggera ma fastidiosa pioggia, il pontone della ditta specializzata, l’“Orca commercial diving” di Ponza, ha potuto finalmente imbracare e portare in superficie il peschereccio, di 28 tonnellate di stazza, affondato a quasi 8 miglia a sud-est di Punta Stendardo davanti il litorale di Baia Domizia. Queste operazioni sono state laboriose e delicatissime e, soltanto dopo una lunghissima navigazione imposta dalle peggiorate condizioni meteorologiche e da un rigido protocollo di sicurezza, il Rosinella, agganciato ad un potente braccio meccanico, ha potuto raggiungere il porto commerciale di Gaeta.
Le fasi di recupero sono state coordinate dalla Guardia Costiera su disposizione del sostituto procuratore Marina Marra, titolare del procedimento penale contro ignoti con l’ipotesi di naufragio. Vi hanno assistito, tra gli altri, il perito di fiducia del magistrato, Giovanni Di Russo, e i nuovi consulenti nominati dalla parte civile, la moglie del comandante del Rosinella, Rosa Imparato, peraltro armatrice del peschereccio e destinataria di un contributo specifico di 73mila deliberato dalla Giunta regionale della Campania per il suo recupero.
Nella giornata di mercoledì sarà scritto, forse, l’ultimo capitolo, a sei mesi dal suo svolgimento, di questa tragedia del lavoro in mare. La signora Rosa ed il suo nuovo legale, l’avvocato Vincenzo Parenzo di Castellamare di Stabia, parteciperanno alle operazioni di svuotamento del Rosinella e della sua sala macchina: qui si teme che possa essere rimasto mortalmente incastrato il comandante Oliviero. Il recupero dei suoi resti è importante per accertare la causa o le cause che hanno provocato l’affondamento del peschereccio e la morte di tre esperti pescatori.
UN’IMMAGINE DEL ROSINELLA QUESTA NOTTE IN PORTO A GAETA