Cori, violenza sessuale su due minorenni: “Citozza” a giudizio

Giustizia

“Citozza” a giudizio. La Procura ha chiesto e ottenuto un processo con rito immediato per Massimiliano Placidi, 48enne di Cori, arrestato dai carabinieri a fine maggio, con l’accusa di violenza sessuale su due minorenni del paese lepino. L’imputato ha però scelto un giudizio con rito abbreviato e dovrà essere processato dal giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Latina, Mara Mattioli. La prima udienza è saltata, per l’assenza del magistrato, e “Citozza” si dovrà presentare in aula il prossimo 27 gennaio.

Massimiliano Pladici durante un'intervista a Blu Notte nel 2014
Massimiliano Pladici durante un’intervista a Blu Notte nel 2014

Dalle indagini svolte dai carabinieri di Cori, Placidi avrebbe bloccato su via della Repubblica, dove vive, un gruppo di ragazzini appena usciti dalla vicina scuola media “Ambrogio Massari” e avrebbe iniziato a importunarli, palpeggiando uno studente non ancora 14enne. Quest’ultimo sarebbe scappato urlando e avrebbe subito raccontato tutto alla mamma, che lo aspettava in auto nella zona, per accompagnarlo a casa. Appena il tempo di arrivare a piazza Signina e la presunta vittima e la madre avrebbero visto Placidi, detto “Citozza”, prendere da dietro un compagno di scuola del 14enne, un ragazzino di nazionalità romena, di 15 anni, e afferrarlo per le parti intime.


Piazza Siginina
Piazza Siginina

A quel punto, dato l’allarme, sono intervenuti i carabinieri che, raccolte le testimonianze e ritenendo che vi fosse la flagranza di reato, ottenuto il via libera dal sostituto procuratore Giuseppe Miliano, hanno arrestato Placidi e lo hanno condotto in carcere. Il 48enne, dopo l’interrogatorio, ha poi ottenuto i domiciliari dal gip Laura Matilde Campoli.

Un incubo che è tornato a ripetersi a distanza di 19 anni per “Citozza”. Nel 1997, quando in via della Fortuna vennero massacrati a coltellate i due fidanzati Patrizio Bovi ed Elisa Marafini, Placidi fu infatti ben presto il principale sospettato, venne arrestato, salvo poi essere scarcerato e assolto da ogni accusa.