Si avvia alla prescrizione il processo per inquinamento nel golfo di Gaeta

Avrebbero utilizzato le acque del golfo di Gaeta come una discarica, nell’ambito della delocalizzazione degli impianti di mililicoltura, consumata una frode nell’appalto ottenuto dall’Autorità portuale e messo a rischio la navigazione. Quanti dovevano vigilare inoltre non l’avrebbero fatto e un imprenditore locale non avrebbe rispettato la concessione ottenuta per l’allevamento di pesce. Con queste accuse cinque imprenditori e tecnici dell’Authority sono stati mandati a giudizio ma, trascorsi sette anni dai fatti, il processo si avvia alla prescrizione e l’udienza che doveva svolgersi davanti al giudice del Tribunale di Latina, Luigi Giannantonio, per un problema di notifiche è slittato a maggio.

mitilicoltura genericaImputati, Massimo Matteucci, all’epoca presidente del CdA della coop Muratori e Cementisti di Ravenna, e Dario Foschini, amministratore delegato della stessa società, accusati di aver trasformato il golfo in una discarica, abbandonando in acqua corde, corpi morti in calcestruzzo, pali di legno e di ferro e altro materiale proveniente dallo smantellamento dei vecchi impianti di allevamento, inquinando il mare, compiendo una frode nell’esecuzione dell’appalto ottenuto dall’Autorità portuale e rendendo pericolosa la navigazione. Giuseppe Forcina, di Formia, è invece accusato, come presidente del CdA della Gaeta Medfish srl, di aver occupato abusivamente le acque del golfo con gabbie di acquacoltura fuori dalle aree previste, mettendo ugualmente a rischio la navigazione. Maurizio Scalzo, di Roma, e Antonello Buono, di Gaeta, responsabile del procedimento per l’Authority e direttore dei lavori e direttore operativo per l’Authority, sono infine accusati di non aver compiuto i dovuti controlli.


Un processo nato dalle indagini compiute nel 2009 dalla Capitaneria di Porto.