Omicidio Coviello a Sperlonga, la famiglia: “Magistri ai domiciliari per gravi indizi di colpevolezza”

I carabinieri all'interno del multipiano dove è avvenuta l'aggressione

I famigliari di Anna Lucia Coviello “tengono a sottolineare che la decisione del Tribunale del riesame di Roma, che ieri mattina ha confermato la misura cautelare custodiale disposta dal GIP di Latina, a giugno scorso, nei confronti di Arianna Magistri, conferma le ipotesi di reato formulate dall’accusa e le rafforza.

Il Tribunale ha ritenuto tuttora sussistenti i gravi indizi di colpevolezza di reato e le esigenze cautelari (ossia pericolo di reiterazione del reato, pericolo di fuga e pericolo di inquinamento delle prove) che legittimano gli arresti domiciliari, misura di restrizione della libertà personale. La posizione espressa a giugno dal Gip, e oggi confermata in appello, è infatti nel senso che “nessun dubbio può residuare circa la volontà omicidiaria della Magistri”.


Va ricordato che la privazione della libertà personale accomuna la custodia in carcere e quella ai domiciliari, misure tra loro equivalenti. La scelta tra l’una e l’altra misura dipende, quindi, soltanto dall’intensità delle esigenze cautelari (reiterazione del reato, pericolo di fuga e inquinamento delle prove) che i giudici hanno ritenuto soddisfatte dagli arresti domiciliari. Nulla muta quindi per quanto riguarda la gravità dei fatti di cui è accusata Arianna Magistri che il GIP ha ritenuto autrice di “un’aggressione di inaudita violenza”.

La decisione del Tribunale è una scelta particolarmente garantista, che la famiglia accoglie con serenità, riponendo la massima fiducia negli organi di giustizia.

La famiglia di Anna Lucia Coviello