Basket Serapo ’85 Gaeta, l’intervista a Conte e Moses

  • “Quando hai iniziato a giocare?” Francesco Paolo Conte: “Ho imparato a giocare a basket fin da piccolissimo, avevo quattro o cinque anni quando iniziai la prima volta”. Iacopo Moses: “Ho iniziato quando avevo 5 anni e la mia scelta era tra basket e calcio”.
  • “Perché proprio il basket?” Conte:  “Si è trattato di un vero e proprio colpo di fulmine e in parte anche perché le mie doti fisiche mi hanno predisposto a questo sport”. Moses: “Ho scelto il basket perché mia madre diceva che giocando a calcio mi sarei ammalato in continuazione, dato che si gioca all’aperto anche d’inverno. Ed ecco che scelsi la pallacanestro”
  • “Mancano pochi istanti alla partita: hai qualche rito da rispettare prima di entrare in campo?” Conte: “Ho alcuni gesti che compio spesso, più per abitudine che scaramanzia, in particolar modo ascolto molta musica per darmi la carica e rilassarmi”. Moses: “Non ho un vero e proprio rituale ma di certo sono molto carico prima della gara”.
  • “Quali sono i tuoi pregi e difetti?” Conte:  “Sono una persona ambiziosa e pronta a sacrificarsi per ottenere il risultato prefissato, ma sono anche molto testardo”. Moses: “Aiutare la squadra a vincere mi dà la carica ad ogni possesso. Difetti? Lascio decidere agli altri”.
  • “Perché hai scelto di giocare nel Basket Serapo ’85 Gaeta?” Conte: “Ho scelto di giocare a Gaeta perché erano anni che la società mi cercava e mi è subito piaciuto il progetto incentrato sui giovani locali. Credo che potremmo fare ottime cose quest’anno con l’aiuto di tutti”. Moses: “Ho accettato la Serapo perché mi darà la possibilità di giocare da protagonista e la cosa non può che stimolarmi!”
  • “Il tuo compagno di squadra ideale?” Conte: “Mi sarebbe piaciuto giocare al fianco di un play come Magic Johnson, i suoi assists erano spettacolari”. Moses: “Colui che mette a segno tutti i miei assists”.
  • “Meglio due punti o assist?” Conte: “Due punti”. Moses: “Assist”.
  • “Il tuo idolo?” Conte: “Kobe Bryant”. Moses: “Dwyane Wade”.
  • “Chi ti ha fatto diventare il giocatore che sei adesso?” Conte: “Le mie esperienze riguardanti il basket e le persone care che mi sono sempre state vicine”. Moses:  “Se sono così lo devo alla mia famiglia e ai miei amici che sono sempre stati vicini. Come giocatore devo ringraziare Rosanna Toscano, Eugenio Polidori e Gianni Di Rocco. Ognuno di loro mi ha fatto crescere molto dal punto di vista cestistico”.
  • “A chi dedichi canestro o/e vittoria?” Conte: “Alla mia famiglia e i miei amici”. Moses: “La maggior parte di vittorie e canestri sono dedicati a mia madre che viene a vedermi sempre”.
  • “Piatto preferito prima del match?” Conte: “Lasagne al forno”. Moses: “Pane e Nutella. Sempre”.
  • “Squadra del cuore?” Conte: “San Antonio Spurs, per il gioco corale che esprimono”. Moses:  “Reggio Emilia e Miami Heat”.
  • “Sport preferito oltre al basket?” Conte: “Calcio ma seguo un po’ tutto”. Moses: “Mi piacerebbe molto giocare a Tennis”.
  • “Vincere quanto significa per te?” Conte:  “Molto, se non quasi tutto”. Moses:  “Vincere è importante ma quello che conta di più è esprimere un bel gioco. Solo così arrivano le vittorie”.
  • “Pronostico stagione?” Conte: “Obiettivo playoffs!” Moses:  “Quest’anno se ne vedranno delle belle, potremmo stupire tutti!”.